Stefano Rossi

Top Founder President

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SCUOLA - ALBERTO ANGELA E IL DOVERE DELLA MEMORIA: UNA PUNTATA SUL 16/10/ 1943, PERCHÉ LA STORIA NON SI RIPETA.

2018-10-12 18:52:44

DOMANI IN PRIMA SERATA SU RAIUNO "ULISSE - VIAGGIO SENZA RITORNO" SUL RASTRELLAMENTO DEL QUARTIERE EBRAICO DELLA CAPITALE.

LE PAROLE DI RUTH DUREGHELLO PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI ROMA

“Una delle cose che più ho apprezzato è il grande coraggio di Alberto Angela e degli autori della trasmissione di realizzare un prodotto di questo tipo per la prima serata del sabato sera. Parlare di memoria e far comprendere quanto è accaduto è un esercizio difficile i cui risultati sono però visibili per chi guarda la puntata. Grazie ad Ulisse e alla Rai che hanno scelto di ricordare così il 75esimo anniversario della deportazione degli ebrei di Roma". Così Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, dopo la visione in anteprima di Viaggio senza ritorno, la puntata di Ulisse in onda domani su RaiUno. Il 16 ottobre 1943 le truppe tedesche rastrellarono 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica; 1023 persone vennero deportate direttamente nel campo di sterminio di Auschwitz-Birchenau. Solo 16 sopravvissero. "Sappiamo cosa accadde da film, libri e sceneggiati - spiega Alberto Angela - ma la maggior parte di noi non era nata, non ha idea di che cosa abbia significato. Molti non conoscono le leggi razziali, cosa vuol dire essere considerati diversi. Abbiamo deciso di parlarne cercando di essere presenti allora, in quei minuti, in quei luoghi. E mostrare, muovendoci, che cosa accadde".

LE TESTIMONIANZE DI LILIANA SEGRE E SAMI MODIANO.

Obiettivo di Viaggio senza ritorno è condurre fisicamente lo spettatore nel mezzo del rastrellamento nel cuore di Roma, sui camion telonati, lungo il binario 21 della stazione di Milano Centrale, e poi ad Auschwitz-Birchenau. Infine a Berlino, allo Jüdisches Museum e al Memoriale dell'Olocausto. Un viaggio spiegato anche "con la voce di testimoni, come Liliana Segre e Sami Modiano - continua Angela - che l'hanno vissuto sulla loro pelle e ti dicono la verità con la saggezza e il calore di un nonno. Sono la parola, quello che il loro cuore e la loro anima hanno attraversato. Ti arriva addosso l'orrore della guerra, hai venti minuti per fare la valigia e lasciare tutto. Non sarà mai possibile entrare realmente in quella tragedia ma cercare di essere presenti sì, di far capire. Anche io che un po' di Storia me ne intendo ho scoperto cose atroci che non conoscevo, tutti eravamo profondamente scossi".