Stefano Rossi

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MUSICA - QUALCUNO RICORDA IL FILM "SHINE"?

2018-11-28 19:19:19

UNO DEI MOTIVI CONDUTTORI MUSICALI ERA IL CELEBRE CONCERTO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N.3 IN RE MINORE DI SERGEJ RACHMANINOV, IN UNA DELIRANTE ESECUZIONE DEL PROTAGONISTA. OGGI RICORRE LA DATA DELLA PRIMA ESECUZIONE IN PUBBLICO, A NEW YORK NEL 1909, CON SOLISTA LO STESSO AUTORE.

I - ALLEGRO MA NON TROPPO

Il primo movimento si sviluppa intorno ad una dolce melodia diatonica, di spiccato sapore popolare. Il compositore stesso parlò in seguito di aver tratto ispirazione da melodie del folklore russo per questo ed altri spunti dei suoi concerti. Quest'idea melodica, inizialmente sommessa, presto sale di intensità e si sviluppa in una complessa figurazione pianistica, che alterna feroci climax ad interventi più controllati e lirici. La scrittura di Rachmaninov è estremamente ornata e sfrutta, per ottenere effetti drammatici, risorse tecniche quali note ribattute, arpeggi, sequenze martellate e largo uso del pedale di risonanza per ottenere sonorità gonfie e cariche, specie durante le volate cromatiche della mano sinistra. L'elaborazione tematica dei due motivi principali è minima. Il movimento raggiunge il suo momento culminante nella lunga cadenza del pianoforte, che in un certo modo conclude il movimento, in quanto dopo di essa non avviene una completa riesposizione del materiale tematico. La cadenza venne scritta da Rachmaninov in due versioni, quella regolare e quella alternativa (designata come ossia sulla partitura), che si ricongiungono nella parte conclusiva, comune ad entrambe. 

 

LA TRAMA DEL FILM

Australia, inizi anni sessanta. Il giovane pianista David Helfgott manca di poco la vittoria di una gara di pianoforte, con sommo dispiacere del padre Peter, un uomo estremamente possessivo, violento, ambizioso e aggressivo ai limiti della follia, che governa la famiglia con un regime ferreo e assolutamente ateo, sebbene egli faccia parte della comunità ebraicalocale.

Il riscatto per David arriva a diciotto anni, con numerosi riconoscimenti al merito musicale. All'invito per partecipare gratuitamente ad un'orchestra americana, il padre si oppone e sottopone David ad estreme violenze, in modi simili alle sofferenze subite nell'infanzia. David riceve un'altra offerta gratuita di studi: andare a Londra per frequentare una scuola di musica molto importante: suo padre si oppone nuovamente e lo picchia davanti a tutta la famiglia con estrema ferocia, ma il ragazzo decide di partire ugualmente. Il padre, vedendo compromesso il rapporto con il figlio, distrugge ogni ricordo della carriera musicale di David.

A Londra David arriva in finale ad un concorso scolastico, ma la tensione per la mancanza di fiducia del padre lo porta alla pazzia e finisce ricoverato in una clinica psichiatrica per alcuni anni. Dopo il rilascio David viene ospitato a casa di una signora conosciuta in clinica, ed anche il padre lo raggiunge.

David si oppone al riavvicinamento col genitore, e i due si allontanano ulteriormente. In quest'occasione viene ricordato un aneddoto centrale nella storia del rapporto tra il padre e il figlio: i sogni di fama di Peter (padre di David) furono brutalmente infranti dal padre, e il suo desiderio è dare al figlio l'opportunità che gli fu negata. Peter muore solo e David lo perdona postumo, incominciando pian piano a riacquistare la sanità mentale. Il successo di un concerto e la standing ovation del pubblico lo consacrano e sanciscono il ritorno alla salute.

 

SERGEJ RACHMANINOV

IL CONCERTO

Concerto d’impostazione tardo-romantica, dalle affascinanti melodie, magniloquente nell’espressione, deve una parte della sua fama alla sua grande difficoltà esecutiva, in quanto richiede al solista una solidissima tecnica virtuosistica e molta resistenza. Infatti, sebbene i singoli episodi pianistici, pur mediamente molto impegnativi sulla scia del virtuosismo trascendentale tardo-ottocentesco d’ispirazione lisztiana, non raggiungano singole vette di insostenibile difficoltà tecnica, la loro somma nell’insieme, la costante e quasi ininterrotta presenza del pianoforte, la sua spiccata evidenza rispetto alla tessitura orchestrale e la notevole lunghezza ne fanno nel complesso uno dei più impegnativi concerti dell’intero repertorio pianistico; probabilmente il più difficile del repertorio correntemente eseguito, assieme al celebre concerto n. 2 di Johannes Brahms ed al concerto n. 2 di Sergej Prokof’ev.

Il concerto n. 3 è quindi sia un usuale ed agognato banco di prova dei giovani aspiranti virtuosi, sia un cavallo di battaglia di affermatissimi pianisti del passato e del presente, uno su tutti, Vladimir Horowitz, che ne sancì la fama negli anni trenta. È uno dei brani che vantano il maggior numero di incisioni discografiche in assoluto. Per contro, non è mai entrato nel repertorio di altri grandi pianisti del XX secolo che pure suonarono altri concerti di Rachmaninov (per esempio, S. Richter, A. Brendel, K. Zimerman, A. Benedetti Michelangeli ed altri).