Stefano Rossi

Top Founder President

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IPNOTICO, OSSESSIVO, COINVOLGENTE. CHE COSA? IL "BOLERO" DI MAURICE RAVEL, NATO OGGI MA NEL 1875.๐ŸŽถ๐ŸŽถ๐ŸŽถ๐ŸŽถ

2019-03-07 20:38:52

DUE MELODIE CHE SI ALTERNANO E PASSANO DA STRUMENTO A STRUMENTO, UN OSTINATO RITMICO CHE PIร™ OSTINATO NON POTREBBE ESSERE, UN CRESCENDO CHE SE NON FOSSE DI RAVEL POTREMMO DEFINIRE "ROSSINIANO". IN FONDO TUTTO MOLTO SEMPLICE, AVREI POTUTO SCRIVERLO ANCH'IO....MA L'HA SCRITTO LUI๐Ÿ˜„๐Ÿ˜„๐Ÿ˜„

UN BRANO CARICO DI FASCINO E MISTERO

Il Bolero andò in scena all'Opéra di Parigi il 22 novembre 1928, ottenendo, fin dalla sua prima rappresentazione, un grande successo dovuto principalmente alla sua sconcertante e provocatoria originalità sia della musica sia dell'invenzione coreografica: una donna danza su un tavolo, attorniata da un gruppo di uomini che gradualmente le si avvicinano in una sorta di ballo rituale carico di spiccato erotismo. 

LA STRUTTURA DEL BRANO

Un unico tema suddiviso in due frasi distinte di 16 battute ciascuna - l'una in DO maggiore, in DO minore - ed un unico ritmo di bolero in tempo assai moderato sono i soli elementi sui quali l'autore costruisce la sua celebre danza. La partitura prende via via vita nel lento ma graduale crescendo dinamico e nel costante arricchimento nell'uso degli strumenti orchestrali. Il tema, presentato in pianissimo dal flauto solo sull'accompagnamento del tamburo, viene ripreso prima da singoli strumenti (clarinetto, fagotto, clarinetto piccolo e corno inglese) poi da gruppi strumentali dagli impasti timbrici sempre più complessi e raffinati, fino a coinvolgere l'intera orchestra. Una improvvisa ed inaspettata modulazione alla tonalità di MI maggiore (assai lontana a quella di DO) segna il culmine della tensione emotiva sottolineata dall'amplificazione della dinamica sonora. Nel finale il ritorno al DO maggiore  giungendo al roboante finale segnato dai possenti glissandi dei tromboni.

ECCO L' OSTINATO RITMICO SU CUI SI BASA TUTTO IL BRANO

LA PRIMA FRASE IN DO MAGGIORE

LA SECONDA FRASE IN DO MINORE

POCHI MEZZI UN GRANDE COINVOLGIMENTO

Uno degli aspetti che maggiormente colpisce del Bolero di Ravel, ed ancora stupisce a novant'anni dalla sua prima rappresentazione, è la forza del coinvolgimento emotivo - quasi fisicamente tangibile - che esso suscita nello spettatore, contrapposto all'estrema semplicità dei mezzi musicali impiegati.