DNA SPORT METHOD

Sfrutta il tuo profilo genetico

DNA SPORT METHOD

Sfrutta il tuo profilo genetico

Ricerca personalizzata... la ricerca scientifica è il punto di partenza e non d'arrivo!

2020-11-29 16:07:36

Il nostro cervello (immaginario collettivo) è sicuro che la scienza non può e non deve sbagliare! La scienza invece è fatta di errori che a poco a poco ci portano alla verità... per essere scientifico devi imparare a  ragionare correttamente con la TUA testa... come?

La strada degli scienziati, anche dei più grandi, è costellata di sbagli e cantonate... più che mai oggigiorno dobbiamo soffermarci su alcuni piccoli e grandi errori del passato, per, come si dice, imparare dalla storia e procedere con conoscenza e coscienza.



Salute + Sport = BUGIE ... l'insostenibile business della salute , del benessere e dello sport spacciato come medicina salutare è giunto ormai al capolinea... digitalizzando il mondo stiamo di fatto dando la possibilità a tutti di capire o non voler capire se un farmaco, un attività fisica, un prodotto tecnologico, biologico e/o altro sono il prodotto della scienza o il prodotto di un marketing-business truffaldino.

Continuare a vendere un farmaco... continuare a proporre attività sportive... continuare a vendere integratori... dopo che la scienza ha dimostrato non essere efficaci se non è una truffa che cos'è? ... sono balle scientifiche condite dal management aziendale!





Ti insegno alcuni trucchi del mestiere di ricercatore per poterti districare nel variegato mondo della ricerca scientifica anche solo per sapere come acquistare un farmaco, un integratore e/o come scegliere una attività fisica adatta alle tue caratteristiche

Il primo trucco è legato alle percentuali relative utilizzate al posto delle assolute.


Esempio riferito ai farmaci e/o integratori... i ricercatori hanno seguito, magari per diversi anni, due gruppi, il gruppo A che non assumeva l’alimento X e il gruppo B che invece lo assumeva regolarmente. Al termine della ricerca scoprono che nel gruppo B la frequenza del cancro alla vescica è inferiore del 27%. Ammesso che non ci siano altri trucchi statistici, la trasmissione psicologica del messaggio ne risulta esageratamente amplificata. Infatti, andiamo un po’ più in dettaglio e chiediamo altri numeri. Scopriamo per esempio che entrambi i campioni erano composti da 5.000 soggetti (un numero invero significativo per una ricerca, i cui numeri di solito sono decisamente minori); nel campione A si sono verificati nel periodo della ricerca (ripeto, anni) 24 casi di tumore alla vescica, mentre nel secondo 17. È vero che 17 è il 27% in meno di 24, ma è anche vero che il rischio assoluto è passato dallo 0,48% allo 0,34%. I ricercatori avrebbero potuto usare anche le percentuali assolute, dicendo che l’alimento X diminuisce il rischio assoluto di cancro alla vescica dello 0,14%. Converrete con me che è una percentuale irrisoria. Giocando su questo equivoco sono state costruite campagne gigantesche legate alla salute... la più celebre è quella legata al colesterolo!!!

Il secondo trucco è legato all'effetto placebo 

  • la dimensione del campione (quanto meno numeroso è il campione scelto, quanto più ci si può aspettare che sia grande la deviazione dal comportamento della popolazione)
  • l’incoerenza sperimentale (un campione è fra gli N possibili; ripetendo l’esperimento con un campione diverso si possono trovare risultati diversi!).



Quando acquisti un farmaco, un integratore o un corso di "attività motoria" ricordati sempre che sei fra gli N possibili e non tra quelli che teoricamente hanno avuto benefici... il classico esempio è riportato nello studio sotto riportato... senza sapere su quante persone lo studio è stato fatto... potrebbe essere una balla scientifica!




Il terzo trucco è legato all'errore di partigianeria


Miracoli o statistica ... la tecnologia ha amplificato il potere dei media e il risultato di campagne pubblicitarie improntate sull'emotività ha portato inevitabilmente ad enfatizzare prodotti o attività motorie come "miracolose"... basterebbe leggere attentamente la statistica su cui si basano questi dati fasulli per capire che Gesù Cristo è l'unico che poteva fare miracoli. Nella indecisione generale e nella confusione creata ad arte dal management aziendale, noi esseri umani perdiamo spesso la nostra facoltà di decidere con lucidità... quasi sempre decidiamo con la pancia in virtù di una empatia con il testimonial che reclamizza il prodotto... quasi sempre un campione dello sport... che nella statistica rappresenta l'eccezione che conferma la regola e non la certezza di dati scientifici inerenti a benefici e/o miglioramenti.

Il quarto trucco è legato all'errore di correlazione

I media si nutrono ormai costantemente di ricerche perché servono a “creare notizie”. Anziché limitarsi ad enfatizzare le ricerche pesanti (cioè quelle riferite su una grande popolazione e che non possono essere validate prima di qualche anno), spesso esaltano ricerche leggere (quelle fatte su pochi soggetti e limitatamente brevi nel tempo). Alla base di questo comportamento c’è il classico errore di correlazione: vendo (in buona fede o no) la correlazione per causa! Nel caso delle ricerche ambigue faccio credere a tutti che ciò che è vero in un ambiente molto ristretto valga per tutto il mondo! Se mi piace una causa (per esempio “il cibo X fa male), ecco che appena vedo una correlazione che coinvolge negativamente X, subito me ne servo per demonizzare il cibo X.

Il test sul DNA ha scientificamente dimostrato che se non hai l'enzima giusto anche l'alimento migliore non è efficace sugli esseri umani!

Purtroppo molti giornalisti (e ricercatori) sono spesso troppo inclini a prendere per buona l’interpretazione che “sentono” maggiormente loro, risultando simili a quei poliziotti poco zelanti ridicolizzati dal Poirot di turno, uno scienziato deve essere molto più distaccato e oggettivo... perchè un farmaco, un integratore e/o una attività motoria può danneggiare in modo irreversibile l'essere umano più debole!

Il quinto trucco è legato alle pubblicazioni scientifiche

Uno studio pubblicato qualche anno fa su JAMA (Journal of the American Medical Association), la rivista dell’Associazione dei medici americani, dimostra che almeno un terzo delle ricerche, su terapie farmacologiche e no, vengono successivamente smentite o ridimensionate. 

Randy Schekman (nella foto), è il biologo americano che ha vinto il premio Nobel per aver scoperto il meccanismo che regola il trasporto delle molecole nelle cellule, ed è anche la nuova icona anti-casta che lancia accuse violente, su un problema di cui in realtà si discute da tempo. “La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente”. La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al “Guardian”, il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel, e quindi non solo nel momento più importante per la sua carriera di ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità per lui.



Sembrerebbe che i due terzi diventino scienza, cosa che assolutamente non è vera. La situazione è pressappoco questa, partendo da 100 ricerche:
1.   il 50% è talmente insulso che nessun altro ricercatore spende tempo e denaro per cercare di replicare i risultati che comunque sono sempre espressi in termini di probabilità.
2.   Del 50% rimanente, un 80% (cioè il 40% del totale) è contraddittorio. Nel senso che smentisce ciò che prima si affermava o viceversa. Siamo in una situazione in cui la ricerca non è ancora scienza.

3.   Resta quindi un 10% di ricerche serie.

Uno studio fatto dal sottoscritto su 154 atleti di sesso, età, specialità e grado di allenamento diverso ha dimostrato che tra la predisposizione genetica, i test con le tecnologie più sofisticate e la tabella d'allenamento c'era pochissima correlazione... il talento e la determinazione degli atleti spesso sono il motivo del miglioramento legato a quella attività motoria... e non il miracoloso esercizio che il guru di turno spaccia come la nuova rivoluzione del momento!

L'ultimo trucco è legato allo sport sbagliato

L’errore di aspettativa (effetto aspettativaeffetto Rosenthal o, in campo educativo, effetto Pigmalione), si ha quando il ricercatore distorce i dati di un esperimento mosso dall’aspettativa che egli ha in merito al risultato della ricerca.   

Esempio...   La ricerca sotto riportata e riferita ad un numero di atleti delle FIDAL LOMBARDIA e mette in evidenza la grande differenza tra i vari atleti (pochi)...  seguendo il trend in uso oggigiorno potrei dire che con il test genetico possiamo stabilire che tipo di attività o specialità scegliere... la mia ricerca individualizzata su ogni persona invece è solo l'inizio del percorso... l'analisi di questi dati deve portare il percorso al secondo step (più in profondità), serve un confronto serio con gli atleti e i loro allenatori per stabilire collegialmente la modifica delle cose da cambiare in base al loro profilo genetico. Molti per ridurre il tempo e l'investimento economico... prendono per buono la tabella sotto riportata facendola diventare un modello per tutti, quando invece è solo la partenza di un innovativo percorso di training individualizzato.



La tabella correlata al mio studio è un limpido caso di balla scientifica (mezza informazione...quella che mi interessa)... come  ricercatore presentando dati esatti ( ma non completi) potrei farvi giungere a conclusioni errate, invece proponendo la tabella come una nuova possibilità di approccio al giusto sport o specialità... potremmo in questo modo confrontarci per migliorare la salute e la performance dei nostri atleti invece di incitarli ad usare dati con una discutibile interpretazione.




Lo studio nel tempo (il mio in questo caso) viene quasi sempre riportato e/o evidenziato nelle riviste legate alla Federazione, Associazione etc ... quindi di fatto un atto di riconoscenza per un lavoro fatto potrebbe essere scambiato o confuso come una validazione dei dati enunciati nella sperimentazione... nel mio caso ringrazio la Federazione, ma per fare un passo avanti serve ancora tempo e più numeri (più atleti testati) per consentire che la ricerca scientifica diventi un valore aggiunto e non una semplice proposta generalizzata che potrebbe portare benefici di dubbia validità!

Per aiutare i tecnici e gli atleti nel loro difficile lavoro di crescita l'Associazione di Ricerca Sportiva SILVANALIBERTI2013 è a disposizione di chi vuole approfondire tali argomenti... [email protected]