Piccolo racconto
Un breve inizio, un piccolo racconto o forse una piccola prima parte di me....
Ed eccomi qua davanti a questo foglio bianco, pensando, pensando a quello che voglio dire, a quello che voglio raccontare. La musica mi accompagna come ha sempre fatto durante questi anni della mia lunga o corta vita.
Chi sono? Che bella domanda…e chi lo sa! Sono io la piccola insignificante invisibile India.
Che nome buffo per me che ho sempre odiato i Paesi orientali, quelli della crescita spirituale, quelli dove sono nati e cresciuti molti illuminati dove la povertà è palpabile, dove ancora la malattia uccide, dove tutto per me è strano, assurdo, confusione…troppo.
Dove vivo….non lo so, io credo di vivere il mondo; il mio mondo, quello immaginario, fantastico costellato di verde, acqua, fiori, felicità.
Eccomi lì seduta al bordo del piccolo Lago, se chiudi gli occhi mi puoi vedere: si sono io quella piccola macchia scura che osserva l’acqua senza vedersi, cercando di capire cosa vive dentro questa grande pozzanghera, guardando i pesci, le rane, le libellule che sfiorano quel mondo con la loro bellezza senza poter mai penetrarlo.
O forse si…ma per farlo dovranno morire, essere catturate, mangiate.
Che tristi pensieri eppure a guardarli bene possono pure essere magici ed incantati. Infondo la vita non è solo quella che percepiamo con gli occhi o con le mani è anche l’incredibile che ci accade accanto come un miracolo. Nulla è a caso, nemmeno la morte…. è solo una nuova opportunità, una nuova rinascita.
Ma quindi cosa voglio raccontarvi? Della mia tristezza, dei miei pianti di quella insulsa macchietta nera in mezzo a tutti questi colori, suoni ed immagini?
Voglio raccontare ME o quella India che io finora ho conosciuto, quella che mi si rivela ogni giorno in modo nuovo e pure un poco folle.
La definizione che mi sono sempre data “Aliena in un mondo di normali”, in una famiglia di normali che vive un mondo normale con lavori normali ed orari normali.
Ma infondo a chi interessa la solita storiella della povera ragazza infelice, che si è sempre sentita incompresa? Credo a nessuno, forse nemmeno a me stessa mentre osservo fuori dalla finestra sognando il mio mondo di OZ.
Ed allora perché no??? Anche io seguirò il mio coniglio nel suo mondo fatato, batto tre volte i tacchi delle mie scarpette e parto, vado……eccolo il mio viaggio, la mia avventura........