Carl Gustav Jung e i Tarocchi
Parlare di Tarocchi è sempre un argomento spinoso in quanto sempre legato alla magia ed all’ esoterismo.In realtà se lo scardiniamo da questa base, possiamo renderci conto che il mondo tarologico offre qualcosa di molto più importante. Molte persone non credono che ci sia qualcosa di profondo e di differente nella lettura delle carte, eppure vi sono Persone influenti, come C.G. Jung, che hanno studiato questo mondo per ricavarne delle differenti visioni.I Tarocchi in realtà possono essere visti come chiave di lettura e rappresentazione degli ‘ Archetipi’ cioè dei modelli interni della psiche umana.Jung riteneva infatti che si potesse usare dei ‘metodi intuitivi’ per capire il significato di una certa situazione presente ed importante per la persona.Questo si ottiene soprattutto in base alla sua teoria sulla ‘sincronicità’.In continuazione produrrò un trascritto di un suo discorso riguardante proprio i Tarocchi.Tutto questo per porre in evidenza il mio modo di leggere le carte, che non è prevedere il futuro ma che pone l’accento sull’apertura ad un dialogo dove si evidenziano difficoltà, desideri e risorse e si riflette per riuscire a catturare o illuminare la giusta idea, ad ascoltare le energie esteriori che grazie alla casualità ed alla sincronicità ci rendono consapevoli dell’ eventuale giusto cammino.Anche l’uso delle carte, quindi, aiuta a studiare e scoprire il proprio inconscio individuale.
Un altro strano campo di esperienze occulte in cui appare l’ermafrodito è il tarocco. Questo è un insieme di carte da gioco, originariamente usate dagli zingari – ci sono esemplari spagnoli, se ricordo bene, – che risalgono al 15° secolo. Queste carte sono realmente all’origine del nostro mazzo di carte, in cui il rosso e il nero simboleggiano gli opposti, e la divisione in quattro – fiori, picche quadri e cuori – appartiene anch’essa al simbolismo dell’individuazione. Esse sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. Esse si combinano in certi modi, e le differenti combinazioni corrispondono al giocoso sviluppo degli eventi nella storia dell’umanità. Le originali carte del tarocco consistono delle carte ordinarie da gioco, il re, la regina, il cavaliere, l’asso ecc, – però le figure sono in qualche modo differenti – e inoltre, ci sono ventuno carte sulle quali ci sono simboli, o raffigurazioni di situazioni simboliche. Per esempio, il simbolo del sole o il simbolo dell’uomo appeso per i piedi, o la torre colpita dal fulmine, ola ruota della fortuna, e così via. Queste sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò è adatto ad un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse anche predire eventi futuri, eventi che si presentano alla lettura delle condizioni del momento presente. É in tal modo analogo all’ I Ching, il metodo divinatorio cinese che permette quanto meno una lettura della condizione presente. Vedete, l’uomo sempre ha sentito la necessità di trovare un accesso attraverso l’inconscio al significato di una condizione presente, perché c’è una sorta di corrispondenza o somiglianza fra la condizione prevalente e la condizione dell’inconscio collettivo.
Ora nel tarocco c’è una figura ermafroditica chiamata il diavolo. Ciò sarebbe in alchimia l’oro. In altre parole, un tentativo come l’unione degli opposti appare alla mentalità Cristiana come diabolico, qualcosa di malvagio che non è permesso, qualcosa che appartiene alla magia nera”. (Da: Vision: Notes of the Seminar given in 1930-1934 by C.G.Jung – Visioni: note del seminario tenuto nel 1930-34 da C.G. Jung, curato da Claire Douglas)
http://blog.pianetadonna.it/universofemminile/a-proposito-di-carl-jung-e-del-suo-rapporto-con-i-tarocchi/