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USARE IN MODO SCORRETTO I SOCIAL MEDIA

2020-05-25 07:54:13

L’uso scorretto dei social media può costare al lavoratore anche la sanzione disciplinare del licenziamento quando si insulta apertamente il proprio capo o la propria azienda

Non tutti i lavoratori sono al corrente che tutto quello che si scrive su social media ma anche su app di messaggistica come Telegram o Whatsapp, può essere utilizzato dal datore di lavoro in sede disciplinare. Nei casi più gravi, quelli in cui messaggi sono postati su social media aperti ed hanno un contenuto offensivo, possono addirittura portare all’applicazione della sanzione penale del licenziamento.

L’orientamento giurisprudenziale

In base ad un recente orientamento giurisprudenziale l’invio di messaggi offensivi acquisisce rilevanza ai fini disciplinari in base alla platea dei soggetti che li ricevono. In altre parole, quando i messaggi offensivi sono postati su profili social aperti a tutti, cioè quando la platea dei destinatari è potenzialmente infinita, gli stessi possono portare al licenziamento del dipendente (quando ovviamente ne ricorrano gli elementi di gravità previsti dalla legge), anche se postati fuori l’orario di servizio. Nel caso in cui, invece, i messaggi siano inviati in chat private o pubblicati sul profilo ad accesso limitato sono equiparati alla corrispondenza privata e di conseguenza godono della stessa tutela costituzionale e non possono essere utilizzate per licenziare o sanzionare il lavoratore.

Gli Haters

Un discorso analogo può farsi anche per i Haters, anche se ad oggi, in merito, non sono ancora state emesse sentenze su tale questione è molto probabile che l’orientamento dei giudici si uniformi a quello precedentemente indicato.

Con il termine “haters” si identificano tutti coloro che esternano e diffondono odio nei confronti di altri individui sui social media. Post “sconvenienti” di natura sessista, razzista o violenti, anche se estranei alla sfera lavorativa del soggetto, possono portare al licenziamento del dipendente nel caso in cui il datore di lavoro riesca a dimostrare che questa condotta ha leso il rapporto fiduciario e ha provocato un danno all’azienda.

Codici di comportamento

Per prevenire situazioni spiacevoli è indispensabile che l’azienda adotti una specifica “social media policy”, delle regole ben definite con le quali vengono disciplinati una vasta gamma di problemi legati all’uso dei social ed in particolare, regolarne gli aspetti legali. Questi codici di condotta dovranno essere scritti in modo da contemperare le esigenze della società ed il diritto di espressione dell’individuo.


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