Business & Finanza
IL WELFARE AZIENDALE
Il Welfare Aziendale è una grande opportunità per aziende e dipendenti (ma va pensato nel lungo termine). Una scelta per migliorare l’ambiente di lavoro, accrescere il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie e generare per l’azienda un incremento della produttività.
Il welfare aziendale è uno dei temi caldi degli ultimi anni. Sono sempre di più le imprese che decidono, volontariamente o su spinta del CCNL di categoria, di introdurre nuovi strumenti di retribuzione volti a migliorare il clima aziendale attraverso interventi a sostegno dei lavoratori.
Un cambiamento culturale forte: si abbandona infatti il concetto dei premi esclusivamente monetari per passare a politiche retributive che riconoscano dei flexible benefit.
Azienda e dipendenti, sono gli attori principali di questa rivoluzione culturale che ha l’obiettivo di creare aziende moderne, in grado di generare valore e redistribuirlo in un sistema virtuoso e autoalimentante.
Il rapporto Welfare Index PMI 2019 riporta, infatti, che “circa 130.000 PMI, in Italia, adottano vere e proprie politiche di welfare: ascoltano i lavoratori, predispongono piani atti a migliorarne il benessere, registrano una crescente soddisfazione e rilevano un miglioramento della produttività, e consolidano questo circolo virtuoso che coinvolge i dipendenti, i loro familiari e la comunità di riferimento”.
Cosa è il welfare aziendale?
E' una serie di azioni finalizzate a mettere a disposizione dei lavoratori, e loro familiari, beni, prestazioni, opere e servizi non pagati (benefit), con lo scopo di migliorare, oltre al benessere dei lavoratori, il senso di appartenenza, l’immagine e il clima aziendale.
Il programma di welfare aziendale si inserisce a pieno titolo nella politica retributiva aziendale (oltre naturalmente alla politica legata all’immagine aziendale) finalizzata a dare una maggior soddisfazione ai lavoratori, sia in termini di gestione del rapporto sia in termini prettamente economici (attraverso un maggior potere di acquisto del “netto a pagare” in busta paga); nella finalità di ottimizzare i costi aziendali; nel premiare la produttività, collettivamente o individualmente.
A chi si rivolge e cosa comprende
Il welfare aziendale si rivolge a dipendenti e alle loro famiglie e include anche gli amministratori con incarichi operativi.
Il welfare copre una serie molto ampia di bisogni:
- cura e istruzione dei figli;
- conciliare tempi di vita e di lavoro;
- previdenza integrativa;
- benessere personale e della salute;
- servizi assistenziali per familiari anziani;
- formazione professionale e non professionale;
- servizi culturali;
- recupero delle energie psicofisiche (ad esempio con un viaggio).
Vantaggi e svantaggi
L’introduzione di un piano di welfare in azienda è già di per sé un vantaggio, ma come tutte le belle storie c’è sempre qualche piccolo scheletro nell’armadio.
Analizziamo i principali vantaggi e svantaggi per il dipendente.
- Vantaggio immediato è il potere di acquisto della busta paga: si può ottenere un servizio/prestazione per il suo valore reale, non decurtato dalle ritenute fiscali.
- Per quanto riguarda il capitolo svantaggi, un piccolissimo neo che per correttezza vale la pena citare, riguarda la penalizzazione nel calcolo della pensione futura: in ogni caso, potrebbe essere azzerata destinando tutto o parte del conto welfare alla previdenza complementare.
E per le aziende invece? Per le aziende solo importanti vantaggi.
- Si ottimizzano le spese attraverso una riduzione del costo del lavoro permettendo così di liberare risorse da utilizzare per creare ulteriori progetti di incentivazione.
- I costi del welfare sono anche deducibili dal reddito d’impresa (riduzione del reddito imponibile) se e solo se, si osservano le regole riguardanti l’attivazione del welfare.
Un piccolo esempio per comprendere i benefici reali
Dipendente:
Conto welfare messo a disposizione dell’azienda: € 300,00.
Benefit scelto dal dipendente: acquisto libri di testo per la scuola del figlio pari a € 300,00.
Utilizzo del welfare: il dipendente può presentare la ricevuta dell’acquisto dei libri di testo pari a € 300,00 e ottenere il rimborso di euro 300,00, lasciando così inalterato il potere di acquisto della propria busta paga (mettere in busta paga del dipendente € 300,00 in denaro significa, per lo stesso, ricevere come netto circa € 200,00, quindi per pagare i libri di testo deve utilizzare altri 100 euro della propria busta paga).
N.B. I dipendenti perdono il versamento contributivo ai fini pensionistici (pensione pubblica) pari a € 99,00, che in termini pensionistici significa perdere circa 5/6 euro (dipende dal coefficiente pensionistico) di pensione lorda all’anno (netta circa 3,8/4,5 euro), a fronte di un vantaggio immediato pari a € 100. In ogni caso, il dipendente che intende gestire al meglio la propria pensione futura ha sempre la possibilità di destinare tutto o parte del proprio conto welfare alla previdenza complementare.
Azienda:
Conto welfare deciso dell’azienda: € 300,00.
Numero di dipendenti: 6.
In caso di utilizzo da parte dei dipendenti dei flexible benefit che non concorrono a formare base imponibile ai fini contributivi, entro il valore fissato dal regolamentato o concordato, il risparmio per l’azienda è così composto:
- Risparmio contributivo (misura media del 28,98% escluso il 10% del contributo di solidarietà per le somme versate alla previdenza integrativa): €521,64
- Risparmio Premio assicurativi Inail (ipotesi tasso medio 0,5%): €9,00
- Incidenze dirette, indirette e differite: € 300,00
- Accantonamento TFR (qualora previsto dal CCNL ovvero dall’accordo sindacale istitutivo del piano welfare): €133,33
IRES: € 432,00
Come si attiva un piano di welfare aziendale?
Il piano di welfare si può attivare attraverso regolamento aziendale vincolante ai fini della deducibilità dal reddito d’impresa o attraverso accordo sindacale.
Consigli utili per un buon welfare aziendale
Per raggiungere gli obiettivi che stanno alla base del welfare aziendale sarebbe opportuno:
- recuperare informazioni preziose direttamente dal personale dipendente, attraverso questionari/indagini che consentano di comporre un piano welfare adeguato;
- farsi assistere da consulenti esperti che sappiano guidare l’azienda verso il percorso di attivazione e mantenimento, a regime, del piano welfare e che possano anche aiutare i dipendenti in caso di dubbi e perplessità;
- formare il personale direttivo aziendale istituendo la figura del Welfare Manager, persona di riferimento del progetto e formare i dipendenti, attraverso incontri specifici, sui vantaggi del piano welfare;
- se necessario introdurre piattaforme che consentano di snellire la gestione amministrativa e di rendicontazione del welfare;
- non attivare il welfare pensando solo beneficio fiscale e contributivo che l’azienda potrebbe ottenere, sarebbe un pesante autogol che potrebbe creare conseguenze negative nel futuro.
Il welfare aziendale è una grande opportunità per aziende e dipendenti, se pensato come progetto strategico a lungo termine.
Un welfare aziendale costruito ascoltando le esigenze di tutti gli attori interessati migliora l’ambiente di lavoro, accresce il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie e genera, per l’azienda, un incremento della produttività, nonché attrattiva per future nuove assunzioni.