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I MARCHI DI LUSSO SUI SOCIAL

2019-11-22 17:51:03

Gli analisti affermano che la presenza digitale è importante, la forza relativa di un brand è una determinante chiave degli utili delle società del lusso, permettendo di assorbire i movimenti delle valute, con effetti positivi anche sulla performance di borsa.

I follower sono sempre più di moda. BofA Merrill Lynch ha messo sotto la lente 56 marchi di lusso, quotati e non quotati, analizzando chi ha più seguito nei social media. La presenza digitale è importante perché "crediamo che la forza relativa di un brand è una determinante chiave degli utili delle società del lusso e quindi della performance di borsa", premette BofA Merrill Lynch.

Non solo. "Le società europee del lusso con brand molto ricercati in questo momento sono in una posizione di forza per alzare i prezzi al fine di compensare la pressione sul fronte delle valute. Mentre i brand senza queste caratteristiche dovranno assorbire al loro interno l'effetto valuta o alzare i prezzi ma a discapito dei volumi", aggiunge l'investment bank Usa.

Tra i marchi di abbigliamento e pelletteria (il cosiddetto soft luxury), l'indagine di Bofa Merrill Lynch si è concentrata sul numero di follower (a fine settembre scorso) dei vari marchi. Gli analisti hanno anche corretto i dati così ottenuti per tenere in considerazione anche le dimensioni del brand, ovvero il suo valore misurato in base ai ricavi retail più quelli all'ingrosso (questi ultimi moltiplicati di due volte e mezzo rispetto ai primi).

Ebbene, la classifica dei primi dieci marchi del soft luxury con più follower vede al primo posto Chanel con 75 milioni di utenti, segue Louis Vuitton con 70 milioni, in terza posizione c'è Gucci con 65 milioni, poi Dior con 55 milioni, Burberry poco sopra i 40 milioni, Dolce & Gabbana a quota 40 milioni, Michael Kors con 38 milioni, Versace con 30 milioni, Prada a un soffio dei 30 milioni e Ralph Lauren a 22 milioni. Guardando invece al numero di social media followers corretto rispetto al valore del marchio, in testa ci sono Givenchy, Versace, Jimmy Choo e Dior.

Mentre il gruppo che ha avuto un aumento maggiore di iscritti ai propri social media, in base ai dati disponibili, è Moncler i cui follower sono saliti del 20% nel terzo trimestre rispetto a settembre di un anno fa. Guardando al segmento dei gioielli e orologi di lusso anche in questo caso l'indagine è stata realizzata sugli stessi social media del soft luxury con in più Google+ ed è stato calcolato con la stessa metodologia il valore del brand.

Tra i marchi più popolari spiccano Tiffany con 24 milioni di iscritti nelle piattaforme in cui è presente, secondo è il gruppo Pandora (23 milioni), terzo Rolex (17 milioni), poi si piazzano Cartier (16 milioni), Bulgari (14 milioni), Swatch (7 milioni), Tag Heuer (6 milioni), Omega (5 milioni), Longines (4 milioni) e Iwc (4 milioni). Tiffany, Bulgari e Swatch presentano il numero più elevato di follower in rapporto al valore del loro marchio. Il numero di follower nel terzo trimestre risulta in accelerazione per Bulgari (con un aumento di quasi il 30% dei follower rispetto al terzo trimestre 2018).

Oltre al numero di follower, per valutare la presenza online delle aziende del lusso lo studio di BofA Merrill Lynch si è concentrato anche sulle ricerche effettuate online dagli utenti sui singoli marchi (tramite Baidu e Google Trends) e ha considerato il traffico prodotto dai siti Internet di vari brand. Combinando questi tre aspetti si ottiene l'indicatore che misura la cosiddetta presenza digitale la cui top ten vede al primo posto Jimmy Choo, seguito da Versace, Givenchy, Dior, Celine, Burberry, Armani, Gucci, Dolce & Gabbana e Fay.


fonte: MilanoFinanza art. di Paola Valentini


Dopo questa lettura mi sorge una domanda, ma perché ci sono ancora imprenditori che pensano che avere una pagina social o addirittura poter vendere sui social sono aspetti che le PMI non possono affrontare o chi le affronta non riesce a costruirci niente?

Per poter vendere e crescere, e in alcuni casi sopravvivere, bisogna adeguarsi, ripulire la testa da quello che si faceva in passato e imparare ad utilizzare strumenti nuovi.

Diciamo la verità sarebbe un modo per ritrovare anche un po' di entusiasmo, perchè se ci fermiamo a pensare a quando abbiamo imparato qualsiasi cosa di nuovo, anche se abbiamo commesso degli errori l'entusiasmo era tantissimo ed era la benzina che ci faceva andare avanti.