Founder Senior
Perché mi piacciono i tarocchi?
Mi hanno sempre affascinato le cartomanti, c'era una signora che "indovinava" sempre. Un giorno, le mie compagne di scuola, mi hanno passato un bigliettino con le spiegazioni delle carte napoletane e da lì ho iniziato a leggerle anch'io, prima su di me e anch'io indovinavo!
E mi dicevano sempre: "Non le devi leggere per te, porta male!". Io niente, continuavo: non mi ha mai portato male, anzi, mi ha aiutato anche ad evitare le brutte notizie... Poi ho iniziato a leggere i tarocchi e tra un po' vorrei imparare i Tarocchi egiziani. I Tarocchi li trovo più difficili da comprendere perché le sue immagini trattengono una complicata simbologia del pensiero e anche delle conseguenti azioni: previsioni di amore, fortuna, di forza, di lavoro, di guerra, sono richieste dai grandi e dal popolo. Dalla mescolanza delle combinazioni dei Tarocchi si catturano i lineamenti dell’umano destino.
Nonostante ciò continuo ad andare avanti perché bisogna convenire che troppo spesso le profezie si avverano, quasi che in queste lamine (le carte dei Tarocchi, in gergo) siano iscritti gli occulti disegni del fato.
Nella pratica divinatoria la corrispondenza ad ogni arcano dei tarocchi, quando viene usata con le necessarie cognizioni, amplia e chiarisce le previsioni. Molto spesso le corrispondenze sono talmente rigorose da lasciarci non poco perplessi.
Ecco che allora nasce e si amplia la mia curiosità.