Interpretazione dei sogni e lettura tarocchi

Founder Senior

Curiosità sui tarocchi

2020-02-23 15:12:01

Chiunque abbia mai provato a leggere i tarocchi in modo serio, avrà notato che questo strumento è in grado di regalare risposte sbalorditive, conturbanti e che molto spesso riescono a lasciare a bocca aperta colui che li interroga.

Spesso siamo sorpresi dalla risposta giusta: ciò significa che i tarocchi riescono a connettersi con il nostro quotidiano, regalandoci un consiglio, un segno o un’indicazione.

La situazione che si crea di fronte ad un’apertura contrasta decisamente con l’habitus mentale che ci portiamo dietro. Questo perché, anche quando il miracolo è evidente, cerchiamo in tutti i modi di spingerlo nei confini del razionale.

Per tale motivo consiglio di fare le carte esclusivamente quando ci sentiamo in connessione con gli Arcani. Ci sono infatti dei giorni, dei periodi, nei quali è difficile cogliere il consiglio delle carte, o meglio, abbiamo difficoltà nell’interpretazione.

Questo avviene perché certi schemi mentali prevalgono e, allora, dubitiamo della risposta e non ne comprendiamo bene il significato. Si tratta di un fatto naturale che pone le sue radici in diverse motivazioni: debolezza fisica, ansia, stress, esaurimento, malattia, cattiva propensione ad ascoltare un consiglio straordinario, ma anche poca preparazione, scarsa conoscenza delle carte o voglia di avere risposte in modo frettoloso.

Non ci sono motivi validi per tutti, per esempio, avere la febbre ti può privare di energie o, al contrario, ti può fornire l’esaltazione necessaria per dar vita a letture sublimi. In ogni caso, quando non ti senti in forma, è meglio lasciar stare i tarocchi e aspettare un momento migliore.

Quando non li si fa per sé, occorre che ci sia sintonia tra il consultante e l’interprete, oltre che tra il consultante e i tarocchi. Il consultante che ha un atteggiamento beffardo, di sfida nei confronti delle carte, otterrà ugualmente una risposta, ma non gli servirà a molto. In questo caso le energie non scorrono e la risposta risulta monca, limitata e superficiale.

È difficile fare i tarocchi in ogni momento e a chiunque, questo ovviamente quando la materia è affrontata con professionalità. Se l’interesse pecuniario si sovrappone a quello umano, ci si ritrova a fare i tarocchi anche quando non ci si sente. Questo modo di fare non è un bene.

È vero che è possibile ricorrere a particolari tipi di concentrazione in modo da sopperire a questa carenza e, spesso, il risultato è buono, ma lo sforzo è enorme e procura una perdita di energie che non è positiva per l’interprete. Invece, non deve esserci alcuno sforzo, ma un fluire quasi inarrestabile, incontrastabile, che si impone sopra ad ogni altra dinamica e constatazione.

C’è da aggiungere che è più facile leggere i tarocchi ad altri che a se stessi o a persone con le quali ci sentiamo profondamente coinvolti. Questo accade perché ad un estraneo è più facile dire anche cose sgradevoli, rivelandole così come sono, con tatto, ma sempre e comunque nella loro oggettiva freddezza.

Quando si è coinvolti personalmente è più difficile guardare la verità in faccia, si sovrappongono considerazioni personali, giochi di parole e dell’ego, ci sono scappatoie, senza contare la sensazione sgradevole di rattristare una persona cara.

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