Founder Junior
Lo stereotipo del MANGA
Ne siamo sicuri?
Purtroppo siamo circondati da stereotipi di ogni genere,
e anche per i manga, spesso sento ancora i soliti stereotipi.
Iniziamo dicendo che "MANGA" significa "FUMETTO"!
Non parlerò qui di animazione perché la cosa si dilungherebbe troppo.
(Ma se siete interessati e questo post riesce ad avere successo facciamo anche quello! CARTONI ANIMATI VS ANIME.)
Un confronto visivo
per iniziare...
Come si può notare dalle immagine proposte, lo stile grafico cambia in modo non indifferente.
PER INIZIARE QUINDI...
Cerchiamo di comprendere questa differenza stilistica (ma tenendo conto anche che la diversificazione non si limita solamente al carattere grafico del linguaggio preso in esame):
PRIMA DI TUTTO:
Dovete sapere che ci sono moltissimi GENERI, che si differenziano sia per il TARGET che per il TEMA affrontato. E' quindi importante tenere in considerazione questi due elementi, che sono altrettanto fondamentali oltre al carattere grafico di immediato impatto, se si vuole giudicare con un valido criterio.
in breve...
Genere
traslitterazione giapponese - caratteristiche.
***
Kodomo:
Aniparo – parodie di altri anime, spesso in stile super-deformed
Fantasī – storie fantastiche e fantasy
Shōjo – Josei:
Mahō shōjo – storie con protagoniste dotate di poteri magici
Shōjo-ai – storie d'amore tra ragazze
Shōnen-ai – storie d'amore tra ragazzi
Ren'ai – storie d'amore
Romakome – commedie romantiche
Shōnen – Seinen:
SF – storie di fantascienza
Mecha – storie di fantascienza incentrate sui robot
Spokon – storie sportive
Meitantei – storie poliziesche
Fantasī – storie fantastiche e fantasy
Seinen – Josei:
Gekiga – storie drammatiche;
Gore, Kyōfu o Horā – storie violente, del terrore o dell'orrore
Suriraa – storie di suspense e azione (gialli)
Hentai:
storie a carattere pornografico
Ecchi:
storie a carattere erotico
Yaoi:
erotismo/pornografia omosessuale maschile
Yuri:
erotismo/pornografia omosessuale femminile
***
Lo stereotipo più grande è quello che afferma che "I MANGA HANNO TUTTI GLI OCCHI GRANDI"
1) Tenendo conto di quanto detto in precedenza la frase ha poco senso: (i fumetti hanno gli occhi grandi).
2) I personaggi all'interno dei manga possiedono si degli occhi piuttosto grandi ma questo non significa che TUTTE le opere abbiano personaggi con occhi giganti.
Infatti i generi si differenziano chiaramente. I personaggi di un manga seinen realistico, per genere e per target possiedono occhi di proporzioni realistiche e poco distanti.
IL "TERRIBILE" CASO DI ALITA
dove possono portare gli stereotipi...
A molti utenti non è piaciuto il film: "Alita: angelo della battaglia" del regista Robert Rodriguez, soprattutto a causa del trattamento in CGI degli occhi della protagonista.
Non tanto per l'ingrandimento in se ma piuttosto per il fatto che la modifica è stata attuata solamente sulla protagonista. Se lo stile degli occhi grandi è presente in un manga lo è bene o male per tutti i protagonisti. Sarebbe stato comprensibile a questo punto un ingrandimento globalizzato.
La ragazza cyborg risulta quindi fuori contesto rispetto al mondo che la circonda.
che il regista abbia voluto sottolineare questa differenza?
In questo caso però l'ingrandimento degli occhi risulta evidenziare nettamente la questione dello stereotipo degli occhi grandi.
!PREGIUDIZI!
Molti appassionati di fumetti americani, italiani e soprattutto quelli dei classici come possono essere Tex o Dylan Dog sembrerebbero non accettare l'anatomia dei personaggi all'interno dei manga, molti definendola "tutta uguale".
Ad occhio attento invece vi sono molteplici differenze fra le varie anatomia che sono sottolineate e diversificate anche grazie alla mano dei diversi artisti.
IL MANGA E' UNO STILE...
Il fatto degli occhi grandi, il mento a punta o i capelli "sparati in aria" sono elementi non accettabili, generalizzati e categorizzati per lo "stile" manga.
Il manga però è una tecnica non uno stile, quest'ultimo invece si differenzia grazie all'autore che "gioca" con i vari elementi facendoli propri e dando un tratto riconoscibile.
I prodotti occidentali invece tendono a non cambiare lo stile dove diversi autori disegnano uno stesso personaggio cercando di mantenere le caratteristiche descrittive dello stesso.
Potrei quindi affermare che i prodotti della casa Bonelli o Marvel/DC non cambiano stile da anni ad eccezione di alcuni autori più famosi come Alan Moore o Frank Miller, ma non lo voglio fare perché entrerei anche io nel tunnel del pregiudizio.
Semplicemente osservo questa loro caratteristica e ne prendo atto.
UN ESEMPIO ECLATANTE
VAGABOND
Di Takehiko Inoue.
Reputato uno dei capolavori contemporanei.
Credo che questa immagine introduttiva possa bastare per far riprende in considerazione il proprio punto di vista e insinuare il dubbio anche nei più convinti che non tutti i manga abbiano proprio lo stesso tipo di anatomia.
Potrei però dire che la MAGGIOR PARTE dei manga possa somigliarsi. Bisogna però anche tenere conto anche che i giapponesi creano i contenuti per LORO stessi, il fatto che poi escano dai confini della terra del sol levante è un altra questione.
Ad osservare un po' attentamente le caratteristiche anatomiche e grafiche del manga tendono a cambiare seguendo le generazioni, di pari passo con le evoluzione tecniche e culturali. Spesso quindi lo stile si assomiglia perché semplicemente ai giapponesi piace in quel momento quel tipo di design.
Estremizzazioni
Non tutte le ciambelle escono con il buco.
Anche in Giappone vi sono autori più e meno bravi, con intenzioni differenti e gusti altrettanto diversi, e così anche i lettori.
Credo quindi sia giusto che prima di giudicare generalizzando, sia meglio informarsi e approfondire l'argomento così da essere obiettivi ed efficaci nella propria posizione.
Alcune questioni sono difficili da accettare anche per i più appassionati, come alcune estremizzazioni, proprio come le generalizzazioni senza fondamenta.