Una storia veneta
Sior Dino
Storia gustosa di un imprenditore di successo nel Veneto di fine Novecento.
Sior Dino
Sì, bravo Boscarato. Bravo, "sior Dino".
Così lo chiamavano i dipendenti e i fornitori, così anche qualche cliente abituale che gli si rivolgeva con maggiore confidenza.
Sior Dino, il signor Dino, in lingua veneta.
La gente si rivolgeva a Dino Boscarato in questo modo, rispettoso e familiare allo stesso tempo. Riconoscendo in quel sior un segno di distinzione, di attenzione.
Non era semplicemente "Dino", non era una pacca sulla spalla: prima del nome l'appellativo sior tracciava un segno, metteva tra l'appellante e il nominato una distanza di rispetto.
Peraltro, l'uso del dialetto e del nome proprio portava invece a una forma di familiarità. Non era "il signor Boscarato", o men che meno "il Cavalier Boscarato" (Dino aveva ricevuto l'onorificenza del cavalierato per meriti di lavoro ma non ha mai voluto renderla pubblica).
Non era neppure più di tanto "il signor Dino", anche se qualcuno non avvezzo alla lingua veneta così lo chiamava. Perché quel "signor", in italiano, sa ancora troppo di una relazione asettica, commerciale, priva di sorrisi, priva di quella vicinanza che ci porta l'uso del dialetto, nel suo testimoniare una cultura e una origine comune.
Era proprio il sior Dino.
Era la persona che accoglieva con generosità i clienti, che i dipendenti riconoscevano e stimavano per competenza e dedizione al lavoro, che i fornitori identificavano come un partner con cui far crescere la propria attività in sintonia.
Ovviamente, siamo uomini. La storia si fa sempre con il bianco e il nero, con luci ed ombre. Non sempre è stato tutto perfetto e adamantino.
Ma se una parola deve poter essere la sintesi di una intenzione, e se la parola con cui le persone chiamavano Dino Boscarato era sior Dino, possiamo pensare che quella parola andasse a dipingere i tratti più evidenti della sua personalità: un uomo buono e generoso, capace di ottime relazioni, la cui capacità e competenza era riconosciuta e stimata. Un uomo che aveva saputo farsi valere senza prevaricare.
Cominciamo, qui, a raccontare le storie di Dino e della trattoria dall'Amelia.