Silvie Artist

Arte & Intrattenimento

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Dal mio romanzo “Un’ora di Musica per restare vivi “

2021-02-17 23:19:43

“Le passioni non dovevano più fare parte dell’essere umano perché lo rendevano fragile quindi attaccabile , troppo umano.Steve, nonostante i controlli e gli avvertimenti di Vanzan , era sempre più ossessionato da Alessandra. La pensava giorno e notte e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso...

”Le passioni non dovevano più fare parte dell’essere umano perché lo rendevano fragile quindi attaccabile , troppo umano.
Steve, nonostante i controlli e gli avvertimenti di Vanzan , era sempre più ossessionato da Alessandra. La pensava giorno e notte  e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso ogni volta che se la trovava davanti.
Il ragazzo stava perdendo letteralmente la testa.
Cominciò a guardarla di nascosto attraverso la porta semichiusa dello spogliatoio dove si cambiavano le donne per prepararsi al lavoro. Mano a mano il desiderio diventa sempre più forte e incontenibile.  Cominciò così a seguirla nel buio la sera quando dopo il lavoro raggiungeva la sua stanza prima della preparazione della cena.
Succedeva però che nella stanza si trovava anche la sua coinquilina che aveva uno strano atteggiamento nei confronti della ragazza. Sembrava che anche lei in qualche modo la spiasse, ma poi chissà perchè si chiedeva Steve. “ Sarà mica attratta dalle donne?”
Quando la coinquilina era presente doveva lasciare perdere il rischio era davvero troppo alto.
Ma quella sera la donna sembrava non esserci.
Alessandra si stava cambiando.  Lui la riusciva a guardare dall’angolo della porta socchiusa . La stanza era in penombra e la ragazza era girata di spalle . 
Il giovane poteva vedere mentre la ragazza si toglieva la maglia, il suo collo sottile e delicato, le sue spalle esili ma che davano stranamente  l’impressione di una straordinaria forza.
Alessandra si sfilò i pantaloni della tuta e Steve poté intravedere i suoi glutei sodi e alti e la sua vite sottile e delicata.
Venne travolto da una eccitazione incontenibile e fece per entrare nella stanza ma improvvisamente sentì dei passi lungo il corridoio.
Era Vanda la compagna di stanza di Alessandra che stava tornando nella sua camera .
L’uomo silenziosamente e con passo felpato si dileguò prima dalla stanza e percorse il lungo corridoio dell’ala femminile del palazzo che terminava nell’atrio che divideva la parte abitata dagli uomini da quella delle donne.
Deluso si ripromise di riprovare quanto prima.
Nel frattempo Alessandra si era cambiata per andare a prepare la cena senza accorgersi di nulla. tranne una strana sensazione di un odore acre nella stanza che non aveva mai avvertito.
Ma era stata la sensazione di un’attimo, era tornata velocemente ai suoi pensieri e all’eccitazione di ritornare la sera dopo aver servito la cena nella sua amata “stanza azzurra “. DAL MIO ROMANZO UN’ORA DI MUSICA PER RESTARE VIVI TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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