Silvana Ottolini
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MILANO. LA CASA DEGLI OMENON
I milanesi passandole davanti gli chiamavano gli "omenoni"
grandi uomini, col passare del tempo anche il palazzo e la via presero lo stesso nome. Dall'aspetto triste e pensierosi, con la barba e la testa ripiegata in avanti, raffigurano le stirpi di barbari sconfitti. La casa fu costruita intorno al 1565 da Leone Leoni detto L'Aretino, scultore dalla bizzarra personalità che raccolse in questa sua dimora opere d'arte di ogni tempo. La casa presenta sulla facciata sei grossi uomini (omenóni in dialetto milanese), scolpite da Antonio Abbondio su disegno dello stesso Aretino. Le statue degli Omenoni sono oggi tra i pochi elementi originali del palazzo che all'epoca aveva suscitato tanta ammirazione tra i contemporanei, citato anche dal Vasari, il più illustre critico d'arte del cinquecento. Stupisce anche il vecchio numero civico 1722, si tratta dell'antica numerazione civica dei palazzi in uso durante la dominazione austriaca, che compare ancora oggi sopra il portone.