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I MESTEE DE MILAN
LA PURTINARA
Molto si è scritto e detto sulla figura della portinaia. Giovanni Barrella in una sua poesia descrive in modo magistrale questa popolana della Milano di ieri. Anche Radio Meneghina aveva promosso una serie di trasmissioni dedicate alle portinaie milanesi. La portinaia fu un istituzione prettamente milanese, a Milano il custode era quasi sempre impersonato da una donna, raramente esisteva il portinaio, era lei la vera titolare dell'incarico. Abitava con la famiglia in un piccolo bugigattolo nelll'abitato subito dopo la porta di ingresso, prima della rampa delle scale. Quella delle chiacchiere era la passione della portinaia, sapeva i segreti di tutti gli inquilini che più o meno si lasciavano andare a confidenze con lei. Ora le case coi cortili sono quasi tutte scomparse, anche le vecchie portinaie non ci sono più quelle poche rimaste sono necessarie per molte incombenze e vengono man mano, male sostituite dai citofoni. La portinaia era quasi sempre una vedova e se aveva un marito questi aveva quasi sempre un'altra professione e stava fuori quasi tutta la giornata o all'osteria. La predilezione della portinaia era per i gatti. Nelle ore del pomeriggio era facile vederla addormentata su una sedia con un gatto sul grembo. Dormiva la portinaia, però solamente con un occhio, bastava che qualcuno toccasse la maniglia della porta o transitasse di lì, perché lei aprisse subito anche l'altro occhio per vedere cosa accadeva. Una macchietta tipica di Milano di ieri ma rimpianta ancora da molti. Sotto la portinaia in un acquerello di Giovanni Barrella.