Silena Mariagrazia Parisi

Founder Starter

Foschia

2019-09-15 20:08:09

Capitolo IV

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Al centro della sala una tavola romana in bronzo, con gambe decorate con busti di donne e sulla quale vi era un vaso di terracotta risalente allo stesso periodo, completava l'arredamento.

Il principe si avvicinò al tavolo da lettura e da un cassetto trasse fuori una dettagliata pianta della metropoli:

"Attireremo all'esterno le forze di polizia e la loro attenzione e, mentre cercheranno inutilmente di scovarci, entreremo in azione."

"Ma come faremo per attirarli fuori?" Osservò il conte di Brabante.

"E' molto semplice, mio buon Giovanni, piazzeremo delle catapulte e delle balestre poco distanti dalla città e la bombarderemo. Dovranno uscire per forza per venirci a cercare!"

I presenti si guardarono con un misto di stupore e di meraviglia. Era un piano ardito dall'inaudita semplicità e incredibile efficacia.

"Ho già dato ordine di iniziare i lavori per la costruzione di catapulte e grandi balestre a molle multiple per il lancio di palle oltre che di dardi - continuò von Blucher - ritengo che saranno pronte per stasera, attaccheremo infatti di notte come ci è più congeniale, tra l'altro, probabilmente i poliziotti andranno a imbattersi con i soldati di Montenegro e per loro sarà un'amara sorpresa.

"Nessuno di voi è stato messo al corrente dei miei progetti prima, non per mancanza di fiducia, bensì perché solo stanotte ho definitivamente deciso ogni cosa."

"Benissimo - disse il conte d'Amboise - credo proprio che sia il caso di andare a bere un po' del mio ottimo vino. Non c'è niente di meglio di una buona libagione prima di una battaglia. Orsù, compagni di future, ancor più gloriose, gesta, andiamo e godiamo intensamente di queste ore di vigilia che saranno certamente le più eccitanti della nostra intera vita!"

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