Foschia

Capitolo IV

Fuggiva infine la nottte, cedendo il primato in cielo ad una chiara e limpida alba, solo la luna era ancora lì in alto, restia a ritirarsi dinanzi all'inesorabile sopravanzare del sole.

Il principe von Blucher, attorniato dagli altri nobili, parlava loro animato da una gran voglia di battersi. Gli occhi castani gli rilucevano e già, col suo spirito, volava a quando sarebbe stato il tempo di dare la morte.

"Frederick andrà dal barone van Der Heller che lo guiderà dai nostri amici del nord."

"Luigi partirà per le sue terre e al ritorno si congiungerà con gli uomini dell'arciduca."

"Giovanni, Francesco ho bisogno di voi qui."

Dopo aver salutato, il duca di Baviera e il duca d'Aragona montarono su veloci destrieri e, seguiti dalle loro scorte, si diressero ognuno verso la propria meta.

Alcuni minuti dopo giunse il visconte Orlov che si era mosso durante la notte e si era recato a sud dove aveva incontrato il barone di Montenegro e lo stava precedendo.

"Arriveranno al più presto - disse - già màrciano a tappe forzate. Ho anche notizie dell'arciduca e del barone van Der Heller, pare che si siano mossi entrambi con anticipo, ho incontrato infatti alcuni loro messaggeri che mi hanno annunziato il loro imminente arrivo."

"La fortuna e il valore ti sorridano in battaglia, o portatore di sì buone nuovo. Credo che stando così le cose avremo modo di accelerare di molto i tempi." Disse il conte d'Amboise.

Il piano del principe, lentamente, si avviava a prendere una sua forma ben delineata e accuratamente studiata. Infatti egli molto tempo prima aveva avuto contatti con altri nobili e, in gran segreto, si era deciso di agire, prima in un grosso centro, quindi di muoversi da tutte le regioni e puntare sulla capitale.

"Ah per gli dei, daremo a quei cittadini la lezione che meritano - disse von Blucher - seguitemi, vi spiegherò cosa ho in mente. E' un trucco vecchio, ma funziona sempre."

Continua...