Silena Mariagrazia Parisi

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Foschia

2019-08-21 19:38:30

Capitolo III

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Infatti fu un tripudio di folla, bandierine tricolori, bicolori e monocolori al vento, fazzoletti, bianchi e non, affannosamente agitati, lacrime sincere e di convenienza, fiori e pomodori che volavano da tutte le parti, urla e strepiti, applausi e svenimenti.

Terminata la cerimonia venne immediatamente nominato un ispettore straordinario, un po' di tempo in più ci volle per eleggere il Sindaco, dato che i vari partiti politici non riuscivano, nonostante tutta la buona volontà, a mettersi d'accordo. Alla fine, dopo un estenuante consiglio comunale e grazie anche al prezioso intervento mediatore dell'Arcivescovo, il quale lesse un messaggio invitante alla pace e alla fratellanza dei popoli inviato direttamente dal Papa e che, a causa di un increscioso disguido postale, era giunto con un forte ritardo, si decise di votare all'unanimità, e tra l'altro a sua insaputa, l'Arcivescovo stesso.

La prima mossa del nuovo capo della Polizia fu un imponente rastrellamento nelle radure circondanti la città. Vennero adoperati alcuni elicotteri, impiegati centinaia di poliziotti e soldati con i cani, e anche qualche vecchio autoblindo che però ebbero quasi subito dei problemi di meccanica che nessuno era in grado di risolvere. Per ore ed ore vennero abbattuti alberi, bruciate case abbandonate e villini deserti per un raggio di 10 km circa senza venire in capo a nulla. Per l'ispettore comunque si era riusciti ad appurare che il covo dei malviventi era per certo dislocato a più di 10 km dalla città e considerò l'intera operazione come un successo personale.

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