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Foschia cap. II continua...
Capitolo II
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Daghe, sciabole, pugnali, armature e uniformi di tutti i tempi caratterizzavano questo strano esercito. Un esercito composto da aristocratici e da avventurieri, da uomini risoluti che non accettavano le regole imposte dalla società moderna, e da sognatori gentiluomini che intendevano restaurare l'antico ordine imperiale.
Nessuno aveva remore di carattere religioso o morale. Uccidere per il solo gusto estetico di farlo, questa era la loro parola d'ordine. Il potere di levare la vita a quei miseri e grassi cittadini e di derubarli di ciò per cui vivevano, i soldi, li affascinava.
L'esercito poteva contare su di un paio di centinaia di guerrieri e ogni giorno qualcuno accorreva ad ingrossare le fila di questa temibile legione.
Il capo riconosciuto era il principe Tristan von Blucher, gli altri nobili, la principessa d'Estouteville, il visconte Alessandro Orlov, i conti Giovanni di Brabante, Maurizio d'Assia, Francesco d'Amboise, il duca Luigi d'Aragona e il duca Frederick von Hohenstaufen di Baviera, comandavano i vari manipoli.
Ognuno operava in un settore diverso della città, i quartieri periferici, i quartieri residenziali, il centro economico, ecc... Il Quartier Generale era situato nella bella villa di proprietà del giovane conte d'Amboise.
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