Sergio Del Barba

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Coronavirus, come la quarantena ha cambiato le nostre vite

2020-03-30 13:10:05

Il Covid-19 ha cambiato drasticamente le nostre abitudini costringendoci a prestare più attenzione all'igiene e al modo di relazionarci con gli altri. La quarantena forzata però, invece di essere un'occasione per stare con noi stessi ci ha legato ancora di più ai social

In queste ultime due settimane la nostra mente è stata sollecitata da molti termini nuovi o insoliti come Coronavirus, quarantena e altri. Una parola che mai avremmo pensato di pronunciare se non estrapolata da qualche film-catastrofico. Altro che terremoto, sciame sismico, faglia, placca, rischio idrogeologico, tracimazioni, deforestazione, esondazioni. Nulla in confronto al nostro nuovo “lessico famigliare” fatto soprattutto di gel igienizzanti, mascherine, “social distance” e pandemia. Quella parola che inizialmente significava riunione di tutta la popolazione e poi è diventata “malattia che colpisce tutta la popolazione”.

Certo nessuno (a parte Bill Gates) credeva che nel terzo Millennio potesse succedere, invece ogni giorno è più pandemico di quello prima. Così, confinati tra le nostre quattro mura, in un tempo che ci sembra tanto Manzoniano quanto poco poetico, siamo stati e siamo costretti a reinventarci tutti i giorni per arrivare a sera senza impazzire. E se in un primo momento tutti pensavamo di sfruttare al meglio questo periodo (che allora era solo di due settimane e già ci sembrava lunghissimo) creando l’occasione per stare da soli, riflettere e assaporare lo spazio e il tempo con noi stessi, ora invece ci siamo resi conto che in casa nostra si fa tutto tranne che stare soli con noi stessi o con i nostri famigliari. Anzi, ogni momento è buono per controllare chi è l’ultimo vip affetto da Coronavirus su Instagram, organizzare il prossimo flashmob da balcone, l’aperichat con gli amici, il pranzo con la mamma su Skype oppure la lezione fitness su Facebook e Youtube.

“Anziché staccare la spina e dedicarci ad attività piacevoli che non abbiamo mai avuto il tempo di portare avanti a causa di una vita piena di impegni”, racconta Gabriele Grecopsicologo e psicoterapeuta, “ci siamo fatti prendere la mano dall’info-social-demia e cioè dall’epidemia di informazioni ed eccesso di utilizzo di social network così, la nostra vita è diventata un’altra prigione da cui poi diventa difficile scappare”.