Un lutto particolare: la separazione da persone ancora vive
7 psicologi su 5 paragonano la separazione ad un lutto. Quali sono le fasi e le similitudini che contraddistinguono questi percorso?
Perché gli psicologi portano questo paragone?
Quando si parla di lutto ci si riferisce principalmente alla perdita di una persona cara.
Nella mia ricerca ho scoperto che nel confrontare 7 articoli scritti da psicologi, 5 usavano questo paragone per descrivere il travaglio interiore di chi affronta una separazione.
Ci sono alcune considerazioni da fare, una è quella che la nostra società sopravvaluta oltremodo il rapporto a due, l'altra riguarda il fatto che fino ad alcuni anni fa, la separazione era considerata una colpa, quindi era difficile trovare comprensione attorno a se, la terza è il cambio di mentalità che ha portato l'opinione pubblica a pensare che separazione e divorzio siano "normali", quasi un passaggio naturale.
Le ultime due sono degli estremi ed anche se, per motivi diversi, sottovalutano il dolore della separazione.
Ci sono alcuni passaggi che tutti affrontano nell'elaborazione di questo particolare lutto, possono essere vissuti non in questa successione ma devono essere comunque vissuti per rinascere come persone nuove. Dire di volersi lasciare è facile, ma il difficile è quello che viene dopo. Alcuni restano in attesa del ritorno dell'altro. Questo perché la mente non riesce ad accettare il dolore e innesca un meccanismo che si chiama negazione, mentendo a se stessa.
Quindi "la mente mente", come si suol dire.
Un altro passaggio è quello della rabbia, bisogna arrabbiarsi nei confronti del partner che sta mettendo in discussione la storia e ammettere questo sentimento che può essere accompagnato anche dal rancore.
Poi chi subisce la chiusura della relazione vive il senso di colpa perché si sente colpevole, chi invece decide di porre fine al rapporto si sente in colpa per essere causa della sofferenza attuale dell'altro. Si passa quindi alla paura della solitudine e di non essere in grado di ricominciare, accompagnata da una sensazione di vuoto.
Successivamente c'è una presa di coscienza che il coniuge non tornerà mai più.
Infine la fase finale, quando la persona riesce nuovamente a ripensarsi da sola, avverte il desiderio di rilanciarsi in nuovi progetti e nuove relazioni: questa è la rinascita e l'uscita dal lutto.