Sensualità come eleganza non è da tutti
E tu , ci credi nelle Favole ? Ma sappi essere sincero/a
Le favole non creano illusioni, ma sogni concreti Ho sentito persone accusare le favole di aver alimentato un mondo di false speranze e aspettative⏬
Le favole non creano illusioni, ma sogni concreti
Ho sentito spesso persone – donne in primis – accusare le favole Disney di aver
alimentato un mondo di false speranze e aspettative.
Di averci riempito la testa di credenze che non trovano
realizzazione nella vita vera, e di obiettivi futili.
Io, e lo ammetto senza vergogna, non sono d’accordo.
Perché sono fermamente convinta che le
favole non si limitino a nutrire le nostre fantasie, se siamo in grado di
portare lo sguardo oltre il livello della superficie, e il muro
dell’intelligibile.
Le favole ci riempiono il cuore di speranza e fede: non in qualcosa che ci salvi,
o in un Dio superiore, ma nella forza in grado di farci guardare più lontano dei nostri orizzonti limitati.
Se oggi sono l’adulta che sono – seppur
armata di una lunghissima lista di difetti e debolezze – lo devo ai viaggi,
alle tante corse fatte e alle favole. Per aver rappresentato la fucina dei
sogni e delle speranze nel domani. Per aver nutrito la fiducia nel
fatto che la bellezza, quella interiore, esiste, e che la gentilezza è l’unico
strumento che abbiamo per affrontare un mondo pronto a divorarci.
«Sii gentile, e abbi coraggio»
Non ho mai guardato alle favole come ad
una perfetta rappresentazione del reale, e non mi sono mai illusa che tutto
dovesse sempre finire bene.
Quello che mi interessava, in quelle storie lontane e vicine,
era l’importanza che veniva data al durante, e alle intenzioni.
Mi interessava che la Sirenetta fosse per me un esempio di coraggio e
autodeterminazione, con la sua scelta di tentare di guadagnarsi un sogno altrove.
Qualunque esso fosse, con o senza principe.
Guardavo all’intelligenza di Belle e al suo desiderio di
condurre una vita di grandi avventure, a una Mulan che – nel silenzio – aveva
trovato il coraggio di avventurarsi là fuori e salvare il suo Paese.
Persino Cenerentola, seppur esemplare di una storia “di altri tempi”,
ben diversa dalle moderne narrazioni Disney – Frozen in primis -,
riesce a veicolare un messaggio importante.
Che affidarci alla bontà è ciò che ci rende persone migliori,
che il domani va costruito con la forza del nostro
carattere e con la nostra capacità di sopravvivere a tutte le intemperie
della vita.
Guardavo alle storie che avevano affollato la mia esistenza fin dall’infanzia con la
lucidità di chi vuole trarre un grande insegnamento, e
non l’illusione di una vita senza scelte.
Perché i personaggi, alla fin fine, fanno questo all’interno delle storie:
decidono da che parte stare, e noi con loro.
Lascia fluire le sensazioni
Alla fine della pellicola, quella domenica, l’emozione è esplosa,
e non mi sono trattenuta. Non mi sono sentita piccola,
ma solo estremamente consapevole. Che le emozioni dei grandi –
così come quelle dei bambini – sono un fiume in piena che non va frenato.
Non è contrastando le emozioni primarie, che scaturiscono
dal ricordo e dalla nostalgia, che diventiamo più maturi o adulti.
Diventiamo grandi quando prendiamo quello stato d’animo
e ne facciamo tesoro, quando più vicini ai 30 anni che ai
20 lasciamo che la commozione prenda il sopravvento.
Perché il ricordo e tutto quello che è stato sono una molla preziosa: uno stimolo
a riflettere, a sentire il cuore traballare e poi ad andare avanti.
Muovendosi a passo di danza, e di gentilezza.
Adesso , Se vuoi , goditi questo MIO video
e capirai il PERCHE'
💞Sensualitè 💞