Alida Ottazzi

Essere se stessi...

2019-12-05 14:16:21

Ognuno di noi รจ artefice della propria vita, lo sentiamo in continuazione, ma avete mai approfondito questo pensiero comune?

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Ognuno di noi è artefice della sua vita. 


Essere succube dell'ambiente non è un destino ineluttabile, ciascuno può scegliere di diventare un protagonista della sua trasformazione.


Nelle pieghe del quotidiano faccio i conti con me: parto da dove sono per arrivare a dove vorrei essere. 


Le mie azioni coerenti si mischiano con i miei sogni e con i miei pensieri. 

E poi entro negli sguardi degli altri che proiettano schemi di come sono percepita, e queste immagini condizionano il mio comportamento. 


A volte per non sopportare il peso della mia "diversità" e assecondo le loro aspettative: una parola non detta per non suscitare reazioni, un'azione rimandata solo per comodità, ma la verità è che in fondo non penso di essere abbastanza capace, neppure di essere me stessa. 


E così, da quelle che sembrano azioni per venire incontro agli altri, nascono tempeste. Il senso di oppressione, l'infelice sensazione di non essere libera mi attanaglia. È proprio da questo campanello d'allarme che riparto, mi chiedo cosa sto facendo. 

Leggendo il Gosho (scritto di Nichiren  Daishonin, monaco  buddista)  "Felicità in questo mondo" , risalta un'affermazione: 


"Felici e a proprio agio"


Non vuole forse dire che i nostri corpi e le nostre menti, le nostre vite e i nostri ambienti, sono entità presenti in un singolo istante di vita? 


Ognuno di noi, artefice della sua vita, può scegliere di essere succube dell'ambiente o protagonista della sua trasformazione. 


«Se siete passivi -, scrive Daisaku Ikeda - vi sentirete intrappolati e infelici anche nel più libero degli ambienti, ma se avete un atteggiamento attivo e sfidate le circostanze sarete liberi a prescindere da quanto restrittiva la vostra situazione possa di fatto essere»


Pratico il Buddismo da anni e se ci credo davvero, posso mettere questo concetto alla prova. 


Allora non resta che ripartire dalla voglia di fare un'esperienza, da una sfida che ha come presupposto il nostro cuore e lì dove sono, proprio ora, decido di sentire di avere tutte le  potenzialità.

Ritorno nel mondo, questa volta non voglio più temere, dico e faccio quello che sento, senza paura e sono determinata a illuminare le mie caratteristiche particolari. 


Affronto quei pensieri che mi fanno dubitare di me e vado. Mi sento più vicina alla determinazione di  persone come me, che hanno sfidato l'impossibile, libere di manifestare la loro più intima profondità.

Fino in fondo.

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