Buonasera amici di Cam.tv ! Neve,freddo e gelo non fermano il nostro orto sinergico, anche oggi abbiamo raccolto la cena !!! Detto anche Broccolo Romanesco è un ortaggio resistente al freddo questa varietà a ciclo tardivo ci darà frutti fino a fine inverno. Il broccolo è un frattale: ossia quello che in geometria si definisce un oggetto dotato di omotetia interna: la sua forma globale si ripete allo stesso modo su scale diverse. Ogni singola rosetta (piccola cima) del broccolo romanesco, in altre parole, ha la forma di un piccolo broccolo. Ma quello che è più stupefacente è che il numero di rosette che compongono il broccolo romanesco è sempre un numero di Fibonacci. Ossia una cifra che fa parte dell’omonima successione, in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti. Eccola, la successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144… e così via. Ma come è possibile che i broccoli romaneschi imitino una successione numerica? Non è facile da spiegare, ma ci proviamo: la rappresentazione grafica della successione di Fibonacci è infatti una spirale (detta appunto spirale di Fibonacci), riscontrabile anche nelle conchiglie, nei girasoli, nell’ananas, nel numero di petali di numerosi fiori, nella disposizione delle foglie sui rami. Ebbene, dal centro del broccolo romanesco partono tante spirali di Fibonacci (quante? Un numero di Fibonacci, ovviamente), attorno alle quali sorgono le piccole cime. Il loro numero è quindi un numero di Fibonacci. E lo stesso vale per le cime più piccole, alle quali a loro volta partono tante spirali. Ovviamente questo non si ripete all’infinito, perché il broccolo non è un’entità (frattale) ideale, ma vera, buona e concreta. Ma il fascino di questo ortaggio resta intatto, così come il seguire con lo sguardo quelle spirali, quasi una porta verso la perfezione. Anche perché, nessuno ha mai capito il motivo per cui la natura segua questa disposizione: probabilmente per massimizzare l’esposizione ai raggi solari, ma come spiegare allora il ripetersi della successione di Fibonacci nella chimica, nell’economia, nell’elettrotecnica, e perfino nell’arte e nella musica?