Scrigni e scorci del Friuli Venezia Giulia

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2023-09-12 06:20:45

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In FVG nasce un nuovo frantoio  https://oliofvg.it/

2023-08-24 14:17:24

L’ ALBERO DELLA VITA: L’ ULIVO

 Forse non tutti sanno che anche una delle regioni italiane più a nord, il Friuli Venezia Giulia, ospita e coltiva le piante d’ulivo e ne possiede una storia millenaria. La coltivazione dell’ulivo nelle zone del Mediterraneo risale all’epoca pre-romana, operata dai coloni greci e fenici. Durante il dominio romano questa coltura assunse notevole importanza in Friuli soprattutto per la favorevole posizione di Aquileia, centro commerciale strategico dell’Impero, dovuta alla vicinanza con Venezia, centro del crocevia con il nord ed est Europa. Tutto questo è testimoniato anche dalle anfore di età romana e soprattutto dal rinvenimento del basamento di un frantoio, sempre dell’epoca, nella zona di San Dorligo della Valle. Da ciò, si può dedurre la coltivazione in loco di piante d’ulivo. Il susseguirsi dei periodi storici ci porta all'epoca delle invasioni e tra queste, non trascurabile, il periodo Longobardo, di cui ancor oggi si può “respirare” la presenza nel cividalese. Durante tale periodo la coltivazione dell'ulivo fu costretta a ritirarsi dalle campagne e a insediarsi all’interno dei conventi e dei monasteri. Un esempio di rinascita lo troviamo a partire dell’undicesimo secolo ad opera dei monaci Agostiniani che, nell’Abbazia di Rosazzo, migliorarono i versanti collinari con piantagioni di vite e olivi. Si ipotizza che la frazione di Oleis nel manzanese, prenda il suo nome proprio da un area riservata alla favorevole coltivazione dell’ulivo. Purtroppo, nei vari secoli, la coltivazione degli ulivi nella nostra regione ha dovuto fare i conti con le gelate che, a testimonianze arrivate fino a noi, hanno creato non pochi problemi alla sopravvivenza di questi ultimi e non solo. Nel 1432 il freddo gelò ulivi, allori e alberi da fico; nel 1490 un grande freddo gelò, oltre agli ulivi e alberi da fico, anche piante di vite. Eventi analoghi si verificarono nel 1709 e nel 1788. Ci furono poi negli anni diverse gelate che portarono i coltivatori a preferire altre colture per potersi garantire una rendita “sicura” dal momento che l’impianto di uliveti poteva iniziare a dare i suoi frutti solo dopo diversi anni dalla messa a dimora. In queste zone si cominciò a preferire il gelso che, con il suo fogliame, sfamava i bachi da seta il cui allevamento poteva offrire un valido aiuto economico con un sacrificio importante per un periodo “limitato". Come dicevamo all’inizio, l’intera area del Mediterraneo era coltivata ad ulivo e per ogni zona possiamo trovare diverse varietà con delle caratteristiche diverse in funzione al terreno e al clima. In Friuli Venezia Giulia la varietà più coltivata è la Bianchera, riconosciuta dagli esperti come una delle migliori varietà, soprattutto per il suo alto contenuto di polifenoli (antiossidanti). Tra le altre varietà che troviamo sul territorio vi sono: Leccino, Carbona, Pendolino, Maurino, Frantoio, Grignan e Leccino del corno. Le coltivazioni in regione raggiungono zone che vanno a nord da Gemona, Tarcento e San Daniele per poi scendere a Cividale, Manzano e Buttrio. Anche nel pordenonese troviamo coltivazioni nei comuni di Aviano, Polcenigo e Caneva. Da padrona la fanno le provincie di Gorizia e Trieste che, con il clima favorevole e le costanti brezze marine, riescono a mitigare la temperatura, grazie anche alla protezione naturale data dalle Alpi e dalle Prealpi contro i venti freddi provenienti dalla pianura danubiana. Troviamo coltivazioni nel Gradese, sul Collio e sul Carso e, a tal proposito, spendiamo due parole su quella che è una cittadina molto conosciuta per la storia e la tipicità del suo olio e cioè San Dorligo della Valle (citata all’inizio) dove, nonostante le gelate susseguite negli anni: 1929, 1956 1958 e la conseguente chiusura dei frantoi friulani, la tenacia degli agricoltori del luogo ha fatto rinascere la coltivazione e riaprire il frantoio. Ogni anno, durante il primo week end di maggio si celebra una festa che inneggia alla primavera e alla “bellezza” della gioventù…che sia pure “questo” significativo per le varie proprietà che ha l’ulivo? Niente è per caso. Ai giorni nostri possiamo contare attivi in Friuli nove frantoi e in alcuni di questi viene prestato anche il servizio a “terzi". Interessante sapere che la nostra regione, attraverso l’Università di Udine e precisamente al dipartimento di Scienze agrarie e ambientali, ha effettuato degli studi riguardanti gli ultimi otto ulivi plurisecolari del giardino del Getsemani a Gerusalemme. Questo studio ha permesso di valutarne l’età, l’identità genetica e lo stato di salute. Un ulteriore contributo per capire/scoprire questa pianta. Come per molte situazioni la nostra regione è stata travagliata da diverse vicende e la coltivazione dell’ulivo non lo è da meno, passiamo da quello che era fonte di commercio e quello che poteva essere un uso famigliare a…non conoscerlo 

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2023-07-15 12:51:48

Oggi in Friuli Venezia Giulia si scopre che esiste,  per ora, ancora il cielo 

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