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Il DIALETTO ROMANO
E' ormai noto che il nostro amato dialetto romano si sta perdendo dando spazio ad un nuovo dialetto che viene trasformato nelle periferie romane. Mi viene in mente quel film in tre episodi "Fratelli d'Italia" dove, nel terzo episodio, Massimo Boldi incontra due romani tifosi romanisti, che parlano un romanesco abbastanza "forte". Ecco quello è il romanesco che puoi ancora sentire nelle borgate romane e non certo quello di Trilussa o del Belli. Ci sono dei romani che a volte non capisco nemmeno io che ci vivo.
Questo dialetto da sempre considerato rozzo, crudo, corrotto, come lo definì Dante nel De Vulgari eloquentia, il «romanesco», come tutte le espressioni linguistiche, è frutto della storia e della cultura di un popolo. Oggi il romanesco è uno dei dialetti più comprensibili in Italia perché la struttura della frase rimane sostanzialmente la stessa e a cambiare sono le parole.
Se un giorno capitassi a Roma e ti capitasse di conoscerci, ti puo' essere utile come nota di folklore e per trovarvi a tuo agio in una conversazione tra romani questo piccolo consiglio:
i verbi perdono l'ultima sillaba, divenendo tronchi
andare anna'
venire veni'
guardare guarda'
parlare parla'
sentire senti'
Vogliamo parlare dei modi di dire romani? Il romano e' un po' come l'inglese ha le frasi idiomatiche.....
“Voglia de lavora’ sartame addosso”. Non ho proprio voglia di andare a lavorare.
“Me sto a morì de pizzichi”. Misto annoiando tantissimo.
A Roma Iddio nun è trino, ma quattrino. A Roma il Dio non è la trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo), ma i soldi.
A chi tocca nun se ‘ngrugna. A chi tocca, tocca. Non serve prendersela.
.........e quello che preferisco:
Quello che nun strozza ‘ngrassa. Ciò che non uccide, rende più forte.
Roma è famosa al mondo per il suo Colosseo, per il suo traffico caotico e per la battuta sempre pronta dei romani.
E' piena di difetti lo so, ma io l’amo anche per questo.