La storia di Kantu, protagonista del libro, e la storia di Mary, protagonista di questa intervista letteraria, hanno qualcosa in comune: un evento improvviso che le colpisce e che ne stravolge ogni certezza.

Nel libro di Mamani Kantu viene colpita da un fulmine, segno di essere stata scelta dagli Spiriti e, in seguito, avrà inizio il suo percorso di rinascita spirituale. Mary, invece, viene colpita da una malattia rara che le fa perdere tutti i capelli in una sola notte e da qui deciderà di cambiare la sua vita e di intraprendere un percorso intimo e profondo di riscoperta di sé e del suo potenziale.

Kantu e Mary passano da una vita tranquilla e spensierata a un momento di profonda crisi interiore.

Kantu è una donna indigena che vive a Cuzco, Perù, e riceve la chiamata in un momento in cui considera i curanderos dei ciarlatani e ha occhi solo per Juan, bello e dannato che la fa soffrire.

Mary è una donna italiana che vive e lavora a Giavera del Montello e che, alla soglia dei quarant’anni, si ritrova calva senza motivo.

Entrambe le protagoniste di questo racconto perdono in un lampo l’armonia e non sanno come recuperarla.

Don Anselmo, curandero del libro, spiegherà a Kantu che il fulmine le ha risvegliato un grande dono e che deve solo imparare a canalizzarlo. Mary, dal canto suo, dopo aver perso la sua identità attraverso la calvizie improvvisa inizia a ricostruirla cercando il senso più profondo delle cose. Nel 2006 prende avvio il suo percorso iniziatico che, da allora, non si è mai fermato.

Ma veniamo all’intervista!

L’intervista “letteraria”

Nel libro la protagonista, attraverso un fulmine, riceve “la chiamata” e inizia ad avere delle visioni alle quali non riesce a sottrarsi. Il fulmine è il segno che lei possiede un dono che deve imparare a canalizzare. Quando riuscirà ad accettarlo inizierà il suo percorso iniziatico. Il fulmine nella vita di Kantu può essere, in senso figurato, equiparato al momento in cui hai perso i capelli?

È stato davvero un fulmine per me trovarmi a quarant’anni ad affrontare un periodo così duro.

Io, giovane mamma, amata da una persona speciale, indipendente e con la passione per le moto, un giorno mi ritrovai cambiata. Mi ritrovai calva senza sapere il motivo.

I miei capelli erano per me una sicurezza, eppure mi erano stati rubati.

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Il percorso iniziatico si basa sull’esperienza, sul risveglio della coscienza dormiente e sul diventare consapevoli del mondo visibile e invisibile. L’iniziazione spesso prevede una fase di morte simbolica e solo dopo questa fase emergerà l’essenza più pura e il nostro vero sé. Qual è stato e qual è il tuo percorso in tal senso?

Iniziai un lungo cammino per cercare la soluzione al mio problema ma, alla fine, un giorno mi resi conto che l' unica cosa da fare era accettare e capire, invece, il messaggio che mi era arrivato.

Nel 2006 feci il Primo livello Reiki e da allora di strada ne ho fatta ma sempre con i miei tempi e secondo le mie scelte.

Ringrazierò per sempre la mia "malattia" perché senza di lei non sarei diventata la donna che sono oggi.

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Secondo la tradizione andina, le donne possiedono un'energia straordinaria, la sola capace di riportare pace ed equilibrio nel mondo. Come ti poni nei confronti di questa affermazione?

Ora, nella caverna ci sono ancora un po' dentro. Il serpente è ancora forte e, per uscire dalle mie paure, devo capire il messaggio che mi sta comunicando.

“Nonna, cosa si può imparare da un serpente?”

"Questo Animale insegna che la vita è movimento, rinnovamento e ringiovanimento. Ogni anno quando ormai la sua pelle si è fatta vecchia, lui se ne libera e si ricopre con una pelle nuova. E così ringiovanisce.”

Il percorso iniziatico

Kantu ci racconta il viaggio di tutte le donne alla riscoperta del proprio potere personale. Potere legato al cuore e alla sessualità.

L’energia sessuale, a prescindere dall’obiettivo di dare la vita, è l’energia che ci connette con il divino e l’energia creatrice per eccellenza.

Questa energia è un ponte tra la materia e lo Spirito e la donna custodisce questo ponte.

La morte simbolica è la metafora del disfarsi di tutto quello che non serve, delle credenze limitanti e delle insicurezze. La rinascita simboleggia la presa di coscienza, la purificazione dai limiti imposti dalla società, la conoscenza più profonda di sé stessi e del mondo.

Un libro iniziatico per contribuire alla rinascita

La profezia della curandera è un romanzo che contiene molti suggerimenti pratici sulla via della riscoperta del proprio potere personale. 

Questo libro spinge a riappropriarsi del proprio corpo e della propria energia creativa.

Un giorno, quando le donne avranno riscoperto sé stesse e la propria essenza, esse potranno tornare a guarire le ferite del mondo.

“La voce della donna serpente, allora, risuonò nelle sue orecchie: Sarai sufficientemente forte e padrona di te stessa da poter affrontare qualsiasi prova?

Lei fece di sì con la testa.”