Il titolo: come trovare quello giusto

Trovare il titolo può essere un’operazione facile o la parte peggiore dell’attività di uno scrittore. Il cagnolino rise del celeberrimo Arturo Bandini nel romanzo “Chiedi alla polvere” di John Fante ne è la prova emblematica, quando il suo autore si sforza di spiegare ai più che l’oggetto del suo racconto non è un cagnolino, ma un argomento ben più complesso.

Il titolo custodisce in sé la capacità di agganciare l’attenzione del lettore che, anche solo da una parola o una frase, può decidere di dare un’occhiata al contenuto oppure passare inesorabilmente a quello successivo.

Cosa deve “dire” subito il titolo

• Quello di cui stiamo parlando. Nel mondo dei libri questa caratteristica può essere declinata nel genere di appartenenza del testo. Per quanto riguarda gli articoli e i post sul web deve precisare in maniera quasi chirurgica l’argomento trattato.
• Il vantaggio nel consumare quel contenuto. Nella strategia di comunicazione il titolo del contenuto serve per esplicitare il vantaggio che si ha nella fruizione del contenuto stesso. Nel mondo editoriale, invece, deve contenere le parole chiave che caratterizzano l’argomento di cui si parla, eccezion fatta per la narrativa che è, di per sé, più fantasiosa.

Caratteristiche di un buon titolo

• Specificità. Il titolo deve chiarire in modo preciso di cosa stiamo parlando.
• Unicità. È sempre meglio dare un’occhiata al panorama letterario o al web prima di scegliere un titolo. Qualcuno potrebbe averlo scelto prima di noi! Inoltre il titolo, nel mondo della comunicazione, deve trasmettere quel qualcosa che ti rende unico e diverso dagli altri.
• Call to action. Questa caratteristica si riferisce di più al mondo della comunicazione nel quale, attraverso il titolo, possiamo suscitare già una reazione nel destinatario.
• Coinvolgimento. Il titolo deve creare interesse e voglia di saperne di più, sia che si tratti di narrativa, sia che ci si occupi di un determinato argomento.
• Brevità. Il titolo non deve essere troppo lungo. Con poche parole deve centrare l’obiettivo. In caso contrario non supererà la soglia del calo di attenzione nel lettore.
• Sincerità. Questo è un punto focale, soprattutto in riferimento ai precedenti. Per coinvolgere il lettore dobbiamo sempre e comunque dire la verità. Potremmo quasi dire che nel titolo si mettono già le basi per il patto che autore e lettore stringeranno nell’incipit del racconto o del testo. E tutti gli scrittori devono sapere che, infrangere il patto, porterà alla perdita di fiducia del lettore.
• Allineamento con il genere. Non è la stessa cosa scrivere un titolo per un romanzo giallo e per un fantasy. Il titolo deve rispecchiare il genere dell’opera. E anche quando ci occupiamo di comunicazione, il titolo di un contenuto deve essere, per quanto possibile, in linea con il genere del contenuto stesso. La scelta delle parole non può essere fatta a caso.

L’ABC del metodo

• L’idea

Al fine di scrivere un buon titolo bisogna far emergere il profondo. Il primo passaggio è concentrarsi il più possibile sul concetto di base dell’opera, su quello che sta sotto, in profondità.

• Il brainstorming

Dopo aver identificato l’idea si può iniziare la parte di brainstorming. Buttiamo nero su bianco tutte le opzioni. In questa fase possiamo anche farci aiutare dagli altri.

• Lasciar sedimentare

L’ultimo step, per me, è fondamentale. Dopo lo stress del brainstorming bisogna “dimenticarsi” per un po’ del titolo. Facciamo altro, lasciamo perdere. In quel momento vedrete che esce fuori la combinazione calzante.

Se l’articolo vi è piaciuto, non dimenticate di mettere “like”, lasciare un commento e condividere. Sarò felice di leggervi. Per avere altre informazioni e curiosità sul mondo dell’editoria e della scrittura, iscrivetevi al mio canale cliccando il bottone qui sotto.