Rosaria Ragni

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Il nuovo eco-business è tutto una merda

2019-10-09 08:51:08

Prima di uno spettacolo gli attori usano pronunciare ad alta voce, in modo ripetitivo, la parola “merda” per scaramanzia. Da qualche tempo, però, questo vocabolo ci riporta ad un altro contesto: quello del nuovo eco-business.

Lo smaltimento dei liquami non è più problema: è il nuovo eco-business

Sai che alcune aziende stanno studiando da tempo il modo di trasformare escrementi umani in biocarburanti e concimi? Soprattutto in Africa e in India, il problema dei liquami va risolto per ovvie necessità sanitarie.

Un esempio pratico ce lo offre l’americana Ashley Muspratt, un ingegnere sanitario che ha vissuto alcuni anni in Africa e coordina da tempo l’impianto Pivot, in Rwanda, per la raccolta e il riutilizzo dei liquami.

Attraverso una serie di procedure li trasforma in materie prime adottate nella produzione di mattoni e cemento.

I liquami vengono anche usati per la produzione di tipi particolari di plastica e concimi sicuri per la salute dei consumatori.


Naturale non vuol dire innocuo

Quando si prendono in considerazione le feci umane si crede erroneamente che siano un prodotto del tutto naturale e quindi innocuo.

In aree rurali come quelle in Ghana, dove i contadini utilizzano i liquami non trattati come concimi per produrre vegetali si corre un grave pericolo per la salute.

Chi li consuma è esposto ad un maggior rischio di contrarre il tifo o il colera, per non parlare di parassiti intestinali che causano gastroenteriti e quindi malnutrizione.

Alla luce di tutto ciò è facile dedurre che lo smaltimento dei liquami è il nuovo eco-business e i ritorni non sono affatto trascurabili.

Resta solo un ostacolo di natura culturale da superare: l’idea di prodotti derivati dalle feci umane non è facilmente accettata!

Eco-business è anche il water futuristico di Bill Gates

Gli imprenditori però sembrano ottimisti e anche Bill Gates si è messo in gioco.

Qualche mese fa si presentava a Pechino tenendo in mano un barattolo contenente della cacca durante il suo discorso al Reinvented Toilet Expo ( una fiera in cui sono state presentate le più moderne interpretazioni della toilette).

Ha così illustrato il suo prototipo di water futuristico che salverà la vita a oltre cinquecentomila bambini e ha annunciato la sua volontà di commercializzarlo.

Ma come funziona il wc del futuro?

Feci e urine vengono stipate in un contenitore sotto il pavimento, un pannello fotovoltaico dà energia a un reattore biochimico che purifica i rifiuti attraverso l’uso di elettrodi.

Una reazione elettrochimica scompone la materia in componenti separati, come l’idrogeno, il fertilizzante e l’acqua pulita.

Un altro meccanismo filtra lo spreco, deviando l’idrogeno verso un compartimento che lo immagazzina come energia nelle celle a combustibile.

Il fertilizzante viene raccolto per scopi agricoli, mentre l’acqua rimanente viene pompata in un serbatoio in modo che possa essere riutilizzata.

In Italia c’è il Museo della Merda

L’Italia non sta a guadare, anzi, ha anticipato i tempi.

A Castelbosco, provincia di Piacenza, c’è il Museo della Merda ed è attivo dal lontano 2015 su iniziativa dell’imprenditore agricolo Gianantonio Locatelli.

Si tratta di una realtà industriale che produce latte per il Grana Padano e dove ogni giorno 3.500 bovini producono circa 1.500 quintali di sterco.

Una quantità di deiezioni la cui gestione Locatelli ha deciso di trasformare in un progetto ecologico, produttivo e culturale avveniristico, ricavando elettricità dallo sterco e non solo.  

In vent’anni di lavoro e riflessioni intorno all’idea e alle pratiche della trasformazione, anche attraverso la sua attività di ricercatore di opere d’arte, l’imprenditore ha iniziato a chiamare intorno a sé amici e artisti.

Ha avviato così il processo che avrebbe portato alla definizione del disegno del Museo della Merda che germinando dallo sterco avrebbe affrontato il tema della trasformazione in senso ampio.

Si arriva così all’invenzione e registrazione della Merdacotta®, materiale in cui sono stati plasmati tutti i primi prodotti a marchio Museo della Merda. Vasi, mattonelle e piatti dalle forme semplici, dove non conta la forma ma la materia.

In Giappone è attivo l’Unko Museum

L ’Unko Museum (“unko” in giapponese vuol dire cacca), inaugurato il 15 marzo a Yokohama, è un museo temporaneo (chiuderà a luglio) ed è totalmente dedicato alla cacca.

In un contesto surreale e coloratissimo, bambini e adulti sono coinvolti in numerose attività tra le quali la visita di una mostra d’arte interattiva e fuori dai soliti schemi.


L’economia circolare come necessità

Tutte queste iniziative, che ormai vanno avanti da qualche anno, riportano l’attenzione sul tema dell’economia circolare. L’Italia è seconda per riciclo industriale con 48,5 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi avviati a recupero).

Minimizzare gli scarti e le perdite attraverso l’utilizzo di materie prime provenienti da filiere di recupero è essenziale per passare dall'attuale economia lineare alla circolare.

I benefici dell’economia circolare

L’adozione di modelli in linea con i principi dell’economia circolare rappresenta un’opportunità di crescita e sviluppo in termini di:

  • Occupazione: attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro
  • Innovazione: il ripensamento dei modelli di business in un’ottica circolare rappresenta una forte spinta all’innovazione e alla ricerca
  • Ambiente: riduzione dell’impatto ambientale

Gli imprenditori sono ottimisti e propensi a questo tipo di eco-business e la popolazione comincia ad essere sempre più consapevole della sua importanza.

Il futuro dell’economia è sempre più green.


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