Primo non sprecare!

si intende il giorno dell’anno in cui le risorse terrestri rinnovabili - il grano, la frutta, le materie prime - e che possono essere prodotto in un anno finiscono. 
Quest’anno è arrivato il 22 agosto grazie, è il caso di dirlo, al lockdown causato dal Covid, nel 2019 il 29 luglio, nel 2018 il 1° agosto, l’anno precedente il 2 agosto, nel 2016 l’8 agosto, nel 2015 il 13 agosto… lentamente i tempi si riducono.

E poi? Se i conti si facessero in famiglia invece che in questo mondo squilibrato significherebbe che a metà anno le riserve sarebbero esaurite e si dovrebbe tirare avanti per 4 mesi senza risorse aggiuntive.

Invece, per la media del pollo, tiriamo avanti nei Paesi avanzati a discapito dei poveri che sono sempre più poveri e affamati.

Per questo, almeno, è fondamentale non sprecare: cibo, risorse, puntare a un’economia del riciclo, dell’economia circolare che dagli scarti realizza materie prime-seconde.

Secondo il Global Footprint Network, un'organizzazione internazionale non-profit impegnata nella promozione di stili di vita più sostenibili, il COVID-19 ha causato, rispetto allo scorso anno, una riduzione del 9,3% dell'impronta ecologica dell'umanità tra il 1 gennaio e il 22 agosto 2020. L'impronta ecologica rappresenta la quantità di superficie terrestre e acquatica necessaria a produrre tutte le risorse che l'umanità consuma, e ad assorbire i rifiuti o le emissioni che produce.

C’è tanto da fare… tutti possiamo portare un contributo: anche semplicemente spiegando a chi no lo sa come stano le cose!

fonte greenplanner