Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Fridays for Future

2019-09-27 22:41:00

Come sicuramente molti abbiamo sentito dire da tutti i telegiornali sono stati oltre un milione i giovani, studenti, universitari, docenti, persone più anziane che in 350 paesi nel mondo hanno aderito a varie manifestazioni in difesa dell’ambiente e del territorio seguendo l’esempio di Greta.

In Italia 180 città hanno aderito con cortei e manifestazioni, migliaia di persone per esprimere la loro opinione.

Si tratta del terzo Sciopero globale del clima, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio.

Tuttavia Greta non è l’unica adolescente ambientalista che si batte per risvegliare le coscienze dei cittadini del mondo e diffondere l’idea che se non la smettiamo di consumare risorse non ci sarà un domani lontano nel tempo, ma è ora di rendersi conto che il pianeta sta collassando su se stesso. Gli episodi di incendi devastanti in varie parti del mondo, le temperature che inesorabilmente aumentano, i ghiacciai che si sciolgono, specie animali e vegetali che non riescono a trovare più il cibo e ad adattarsi a questi cambiamenti climatici e quindi vanno incontro all’estinzione.

Quello di Greta Thunberg è senza dubbio il primo nome che viene in mente quando si pensa al movimento dei giovani ambientalisti nel mondo. Dopo aver dato vita ai Fridays For Future, la sedicenne svedese ha viaggiato per il mondo portando le tematiche ambientaliste di fronte ai leader mondiali. Il movimento si sta allargando a macchia d’olio, facendo spazio a un sempre maggior numero di giovanissimi attivisti.

Tra i giovani ambientalisti per l’ambiente Nadia Sparkes, tredicenne britannica che parte ogni giorno un’ora prima pur di andare a scuola in bici, anziché con mezzi inquinanti, e avere il tempo di raccogliere tutti i rifiuti che trova per strada. Una pratica che le costò il soprannome di “ragazza spazzatura”, ma che lei è poi valso la guida di un gruppo di ambientalisti e la nomina ad ambasciatrice del WWF. Molto nota è anche l’attività di Felix Finkbeiner, fondatore di Plant-For-The-Planet: un’organizzazione che si occupa di piantare nuovi alberi, pronta a tagliare il traguardo dei 1.000 miliardi di esemplari.

Altro giovane ambientalista è José Adolfo Quisocala, anche lui tredicenne, che ha fondato in Perù la Banca dell’Estudiante: i ragazzi tra i 10 e i 18 anni che consegnano rifiuti riciclabili vengono ricompensati con denaro da utilizzare per la propria istruzione. C’è poi il sedicenne Dylan D’Haeze, dello Stato di Washington (USA), autore di vari documentari inclusi nella serie che ha intitolato “Kids Can Save The Planet”.

Yola Mgogwana, undicenne di Cape Town (South Africa), una giovane ambientalista che ha deciso di diventare volontaria per Earthchild Project, un progetto che porta l’educazione ambientale all’interno delle scuole. Proseguendo con Amy ed Ella Meek, rispettivamente 15 e 13 anni, del Nottinghamshire (UK): il loro obiettivo è contrastare l’inquinamento da plastica spingendo per pratiche più intelligenti e la riduzione del ricorso agli oggetti monouso; nel 2018 hanno lanciato la loro campagna Kids Against Plastic.


Nella lista dei giovani ambientalisti del mondo anche Harriet O’Shea Carre e Milou Albrecht, due quattordicenni di Castlemaine (Victoria, Australia), che insieme all’undicenne Callum Bridgefoot hanno dato vita all’Australian School Climate Strike. Lilly Platt, undicenne di Zeist (Netherlands) che percorre camminando il tragitto casa-scuola e nel frattempo raccoglie i rifiuti che incontra per strada. C’è infine Federica Gasbarro, Fridays For Future Italia, scelta dall’ONU per rappresentare i giovani ambientalisti italiani in occasione del Summit per il Clima di New York.