Rita Pascale

Il ruolo dell’O.S.S. in oncologia.

2020-02-10 18:02:55

Tra le relazioni di aiuto tra un O.s.s. e i propri utenti, quella decisamente più difficile è l’accompagnamento al fine vita.

Numerosi sono gli aspetti da valutare nella gestione di un paziente oncologico:

  • la cronicità della sua malattia,
  • la gestione del dolore,
  • gli aspetti psicologici,
  • gli aspetti culturali e religiosi,
  • la gestione delle cure palliative,
  • l’alimentazione,
  • il supporto ai familiari,
  • e altro ancora.

E’ importante creare un rapporto empatico col paziente e una buona comunicazione con i familiari che devono essere adeguatamente educati senza alimentare false speranze sulla salute del proprio caro.

E’ necessario preservare l’autonomia e l’autodeterminazione del soggetto considerando anche il suo diritto a rifiutare in qualsiasi momento ogni trattamento sanitario proposto.

L’O.s.s. può assistere il malato oncologico terminale in ospedale, negli hospice o presso il proprio domicilio.

L’operatore sanitario inserisce la sua mansione anche nella gestione delle cure palliative.

Le cure palliative si concentrano sul paziente in fase terminale con lo scopo di migliorarne il più possibile la qualità di vita, sia mediante l’adeguamento dell’ambiente ai bisogni del degente, che tramite un valido sostegno psicologico e spirituale diretto al paziente e ai suoi familiari, fornendo cure mediche e terapia del dolore, assistenza infermieristica, assistenza riabilitativa e assistenza alberghiera.

Al momento della morte del paziente l’O.s.s. deve coadiuvare l’infermiere nella gestione, pulizia e sistemazione della salma secondo i riti religiosi professati dal defunto.

http://operatoresociosanitario.altervista.org/

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