Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Votata al sacrificio

2019-02-22 23:49:53

Quando un intero mondo rischiava di sparire, una coraggiosa guerriera ha voluto opporsi anche a costo della vita...

Il Giappone ha una storia tanto affascinante quanto lunga e complessa, in cui ogni avvenimento ha mille sfumature diverse.

Tra il 1868 e il 1869 il Sol Levante fu sconvolto dalla Guerra Boshin, un conflitto tra il potere dell'imperatore e quello dello shogun, una specie di dittatore militare che da due secoli faceva il bello e il cattivo tempo nel paese asiatico.

Con lo shogun si schierarono diversi membri della casta dei samurai, che si scontrarono nell'autunno del 1868 con i militari dell'imperatore nella battaglia di Aizu, combattuta presso l'omonimo dominio feudale. I samurai si erano schierati con lo shogun perchè erano consapevoli che il loro mondo e il loro modo di vivere sarebbero finiti per sempre se avessero vinto le forze imperiali.

Quello che pochi sanno è che in quella terribile battaglia combattè un'unità composta esclusivamente da donne: a comandarle era una ragazza di nome Nakano Takeko.

Takeko aveva appena 21 anni e proveniva da una famiglia appartenente alla casta dei leggendari guerrieri samurai, quindi in battaglia era schierata a favore dello shogun assieme alla sua famiglia. Inoltre aveva avuto un'educazione militare e morale tale per cui riuscì a vincere le resistenze degli uomini (che non volevano in battaglia nè lei nè le sue guerriere) minacciando un suicidio collettivo: se non le avessero lasciate combattere, si sarebbero uccise tutte.

Gli uomini allora acconsentirono e assistettero stupiti a una strage di soldati imperiali, che vennero massacrati dalle donne nonostante la superiorità in fatto di armi. Le guerriere avevano lo spirito combattivo dei samurai e la stessa propensione al sacrificio, in quanto la resa o la sconfitta erano considerate inaccettabili, inoltre giravano voci preoccupanti sui nemici: si diceva che sgozzassero i prigionieri e schiavizzassero le loro donne. Di conseguenza i soldati imperiali se la videro molto brutta contro i samurai e le guerriere di Takeko.

Nella confusione della battaglia però un soldato riuscì a sparare una fucilata contro la donna-guerriera e la uccise: allora sua sorella Yuko la decapitò per salvare il suo onore e portò lontano la testa, per darle una degna sepoltura. Takeko infatti temeva che i nemici esibissero il suo cadavere come trofeo di guerra e voleva evitare a tutti i costi quel disonore.

Anche se la guerra finì poco dopo con il trionfo dell'imperatore e la conseguente scomparsa della casta dei samurai (per molti fu un trauma da cui non si ripresero più), la figura di Nakano Takeko è sopravvissuta nei secoli e oggi è ricordata in Giappone come un esempio di grande coraggio e sacrificio estremo.

P.S: oggi sul sito della battaglia di Aizu sorge una ridente cittadina di nome Fukushima...

Fonte: HistoRick