Storia & Antichità
Vogliamo il rock!
Cosa fare se la buona musica non si trova in vendita? Si inventa!
Per decenni il governo dell'Unione Sovietica impose una micidiale censura sulla musica e in particolare su quella estera: secondo i dirigenti di Mosca, la musica occidentale era "fonte di corruzione" e di influenze negative sulla popolazione sovietica, pertanto il popolo andava tenuto lontano dalle "decadenti" canzoni anglo-americane.
Tuttavia, come spesso succede, i piani dei dirigenti comunisti andarono a scontrarsi con la realtà dei fatti: la popolazione sovietica venne presto a conoscenza di tutti gli artisti famosi e al pari del pubblico occidentale ne apprezzò il sound.
Per fare un esempio, i giovani sovietici vennero a conoscenza dei Beatles e della Beatlemania solo con pochi mesi di ritardo rispetto ai loro omologhi occidentali.
Di conseguenza, il mercato musicale in URSS aveva un problema: da una parte lo Stato proibiva la vendita di musica occidentale, dall'altra moltissimi giovani desideravano avere i dischi di Elvis, Bob Dylan, Beatles e compagnia.
Il problema venne risolto dal mercato nero, che nei paesi socialisti era una costante per procurarsi quei beni che lo Stato per un motivo o l'altro non forniva.
La soluzione del mercato nero prese il nome di "Rebra" e denotava un ingegno non indifferente: dalla spazzatura di cliniche e ospedali venivano recuperate le lastre delle radiografie, venivano tagliate a forma di disco e ci incidevano sopra le canzoni proibite (recuperate in occidente), tramutando così le lastre in vinili!
I rebra erano molto economici, quindi anche se duravano poco e il sound era distante anni-luce dal vinile originale andavano a ruba, tanto erano richiesti dai fan del rock!
Le incisioni clandestine non riguardavano solo Elvis o i Rolling Stones, ma anche artisti sovietici "scomodi" e il governo di Mosca emanò una legge nel 1958 per fermare la loro diffusione: purtroppo per loro, fu un grosso buco nell'acqua...
Fonte: HistoRick