Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Una rivolta inutile

2020-04-13 01:07:42

Avere molti uomini non garantisce sempre il successo...

Oggi la Germania è un paese moderno e avanzato, ma nel Cinquecento la situazione era un'altra: mentre in Italia e Francia c'era il Rinascimento, le regioni tedesche erano al livello del Medioevo. 

Dopo il 1517 il Protestantesimo elaborato da Martin Lutero iniziò a diffondersi tra la popolazione tedesca, conquistando sempre più consensi e creando una pericolosa frattura nella società. 


Essa in realtà era già in crisi per conto suo, a causa di una serie di mutamenti in corso che coinvolgevano un po' tutti gli strati sociali, ma soprattutto quelli che stavano più in basso (e che quindi dovevano subire da secoli le angherie di quelli in alto), cioè i plebei.

In particolare i contadini tedeschi erano quelli che se la passavano peggio: tassati, tartassati e limitati in mille maniere, erano le vittime più evidenti nonché le più numerose. Tra i contadini, provati dalla vita terribile e subalterna, si fece largo assieme al Luteranesimo la voglia di regolare un po' di antichi conti in sospeso con i loro padroni.


Nel 1524 la rivolta ormai era pronta e le campagne della Germania centro-meridionale divennero rapidamente dei campi di battaglia: bande di contadini infuriati attaccarono città, abbazie e castelli, saccheggiando e bruciando tutto e uccidendo i nobili. La cosa interessante è che tra i rivoltosi non c'erano solo contadini, ma anche plebei delle città e alcuni esponenti dell'alta società.


Di fronte alla prospettiva di vedere l'intera Germania in fiamme i potenti si diedero una mossa e formarono la Lega Sveva per riportare ordine in maniera anche drastica. Martin Lutero, i cui fedeli erano tra i ribelli, scelse opportunamente di schierarsi con i poteri forti, ricordando che il protestantesimo predica l'obbedienza alle autorità anziché l'opposizione ad esse: l'ex monaco non difese i suoi seguaci, ma anzi li condannò con parole durissime, di fatto giustificando la loro distruzione fisica ad opera dei potenti.


L'esercito di mercenari al soldo della Lega Sveva si scontrò nel 1525 con le formazioni raffazzonate dei contadini e le distrusse completamente: di 300.000 rivoltosi, ne morì circa un terzo, mentre gli altri furono dispersi.

La grave batosta era dovuta a due motivi:


- in campo militare i contadini erano incapaci di sostenere una battaglia, specie contro dei professionisti


- la rivolta in sé era assai confusionaria e gli alleati dei contadini (plebei insoddisfatti delle città) avevano negoziato una pace per conto loro con i principi, decretando così la loro distruzione.


Spenta e soffocata la rivolta (che giunse fino in Trentino) i potenti ristabilirono il vecchio ordine, spesso in maniera ancora più pesante di prima.

Forse era meglio se i contadini non tentavano la via della rivolta...


Fonte: HistoRick