Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Una nazione di spie

2019-09-04 02:21:44

La privacy al di là della Cortina di Ferro non era molto di moda...

Nel 1945 la Seconda Guerra Mondiale finì in Europa con la resa della Germania nazista, che fu occupata dalle 4 potenze vincitrici: USA, GB, Franica e Unione Sovietica. 


Le relazioni tra i primi tre paesi e i sovietici peggiorarono presto finché nel 1949 in Germania sorsero due Stati:

- la Repubblica Federale Tedesca (BRD), filo-occidentale e capitalista, con capitale Bonn 

- la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), comunista e filo-sovietica, con capitale Berlino Est


La DDR ovviamente era un paese satellite dell'URSS e per questo nel 1950 si dotò di una micidiale polizia politica segreta, la Stasi, che si rivelò cruciale per il nuovo governo comunista.

Essa infatti si dimostrò presto estremamente efficace a reprimere il dissenso, permettendo al governo di Berlino Est di tenere in pugno il paese nei successivi 40 anni e rivelandosi così (ironia della sorte considerando la guerra) il più fedele alleato di Mosca, anche nei momenti di maggiore crisi.


Il successo della Stasi risiedeva prevalentemente nella sua abilità di violare in mille modi la privacy di praticamente ogni cittadino della DDR, in particolare raccogliendo (o meglio estorcendo) informazioni di parenti, amici e conoscenti dei soggetti interessati: si stima che circa 200.000 tedeschi orientali lavorarono per essa volenti o nolenti, dando informazioni su tutti quelli che conoscevano in cambio di piccoli vantaggi personali (automobili, alloggi, vestiti, carriera professionale). 

Secondo gli storici la DDR giunse ad avere 1 spia ogni 60 abitanti, il valore più alto di tutto il Blocco Orientale!


Inoltre la Stasi riuscì ad infiltrarsi anche nella Germania Federale: un caso celebre di infiltrazione di alto livello fu il segretario del cancelliere occidentale Willy Brandt, Gunter Guillume, arrestato nel 1974 in quanto agente dell'est (era arrivato all'ovest ancora nel 1956).


Ma anche loro non erano immuni da difetti: negli anni Ottanta, con il peggioramento delle condizioni di vita nel mondo comunista, quelli della Stasi iniziarono a credere sempre di meno nell'ideologia del Partito e a sfruttare le informazioni in loro possesso per consolidare il loro potere a scapito della lotta al capitalismo, ormai passata in secondo piano.


Con delle credenziali simili non c'è da stupirsi se la popolazione della DDR non aveva un'opinione molto buona dell'apparato di sicurezza/repressione e attendesse con ansia il momento di fargliela pagare. 

L'occasione si presentò nel 1989, quando il comunismo giunse al termine: una folla inferocita invase la sede della Stasi e mise le mani su migliaia di documenti, scoprendo così che gli spioni avevano un dossier su praticamente ogni abitante della Germania Est.


Con la riunificazione tedesca la Stasi fu sciolta ufficialmente, ma è interessante notare cosa ne è stato dei suoi membri: molti di loro, soprattutto i dirigenti, hanno abbracciato seduta stante il capitalismo e sono stati assunti da importanti società dell'ex URSS, come la Gazprom. Coincidenze?


Fonte: HistoRick