Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un messaggio accecante

2023-05-14 20:00:00

Cosa fecero i bizantini ai loro prigionieri nel 1014?

Nel Medioevo, intorno all'anno 1000, la situazione in Europa orientale non era proprio tranquilla: l'Impero Bizantino era impegnato in una guerra lunga e sanguinosa contro i Bulgari, un popolo conquistato anni prima ma non sottomesso del tutto, che era riuscito a ribellarsi al potere di Costantinopoli e cercava di riguadagnare l'indipendenza perduta.

Le armate bulgare, guidate dall'imperatore Samuele, si scontarono più volte con i bizantini, riportando una serie di vittorie e umiliando di conseguenza il sovrano bizantino Basilio II. Dopo averle prese per oltre 10 anni dai ribelli, Basilio finalmente riuscì a mettere in piedi un esercito abbastanza forte da attaccare il nemico e sconfiggerlo in battaglia presso Kleidion, nell'odierna Bulgaria, approfittando della momentanea assenza del leader rivale.

La sconfitta fu molto grave per i ribelli: dopo anni di vittorie, i bizantini sembravano essere tornati in vantaggio. Basilio catturò in battaglia migliaia di soldati nemici e decise di applicare una punizione tanto singolare quanto crudele e devastante per il morale: raggruppò tutti i prigionieri bulgari in gruppi da 100 e per ogni gruppo fece accecare i primi 99 uomini, mentre il centesimo rimase in possesso di un occhio, quindi li rimandò tutti a casa.

Quando i gruppi di prigionieri mutilati tornarono nelle loro terre, nella popolazione si scatenò il panico e lo stesso imperatore Samuele rimase talmente scioccato dalle condizioni dei propri uomini che morì pochi anni dopo. Apparentemente il messaggio di Basilio funzionò: nel giro di poco tempo la rivolta bulgara cessò e l'impero bizantino tornò in possesso dei territori perduti per i successivi 170 anni.

Date le sue gesta, Basilio II divenne noto con il soprannome di "Bulgaroctono", cioè sterminatore di bulgari. Com'è facile intuire, da quelle parti la sua figura è vista in maniera piuttosto negativa, mentre altrove è visto quasi come un eroe nazionale…


Fonte: HistoRick

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