Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un lago condannato

2019-02-01 00:32:26

Quando la politica ha la meglio sull'ambiente (e sul buonsenso)...

Negli anni Sessanta il governo sovietico decise di aumentare la produzione di cotone in Asia centrale, per questo decise di creare canali per deviare l'acqua di due fiumi, l'Amu Darya e il Syr Darya. Sfortunatamente i due fiumi erano gli emissari del Lago d'Aral e dal 1964 in poi il livello del povero lago non fece altro che diminuire.

Il governo di Mosca si accorse presto del danno che aveva fatto all'ambiente, ma non fece nulla per porvi rimedio, preferendo sostenere la versione che "il lago era comunque condannato alla scomparsa" e facendo sembrare il tutto una specie di eutanasia per il povero specchio d'acqua.

Da allora il lago si è ridotto fino ad essere una frazione di quello che era nel 1964, addirittura nel 1987 si è diviso in due laghi distinti! Ovviamente l'ambiente ne è uscito devastato: il clima locale è cambiato, la terra si è inaridita e impoverita, gli animali del lago sono in gran parte morti perché la salinità delle acque rimaste è salita moltissimo e gran parte dell'umanità che viveva sulle sponde del lago si è ammalata o se n'è dovuta andare.

Inoltre c'è un altro problema: sulla (ormai ex) Isola della Rinascita, situata in mezzo al lago, l'Esercito Sovietico aveva una base segreta per la produzione di armi batteriologiche. Da quando il lago si è ritirato la base (oggi dismessa) è diventata accessibile dalla terraferma, con un enorme rischio di contaminazione: per evitare epidemie sono dovuti intervenire gli americani che nel 2002 hanno bonificato il terreno della base e neutralizzato i contenitori di malattie rimasti lì per oltre un decennio.

Attualmente del lago originale rimane poco o niente, eccetto i due laghetti e gli scheletri arrugginiti delle imbarcazioni dei pescatori: in essi molti hanno visto un monito all'umanità, per evitare altre scelleratezze simili in futuro.

Fonte: HistoRick