Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un fallimento imbarazzante

2020-08-18 23:55:25

In che modo l'Italia perse un'occasione d'oro per vincere in fretta la Prima Guerra Mondiale?

Nella Prima Guerra Mondiale l'Italia e l'Austria-Ungheria si affrontarono dal 1915 al 1918: in tre anni di carneficina, entrambi i paesi persero centinaia di migliaia di uomini per guadagnare pochi chilometri sulla linea del fronte.

Tra i due contendenti, l'Impero Asburgico era quello messo peggio: fu a lungo impegnato su due fronti, era isolato da un grave blocco navale e per finire le varie nazionalità che vivevano al suo interno premevano per diventare indipendenti, con ripercussioni sull'andamento della guerra. 

In particolare lo scontento delle nazionalità slave nei confronti del governo di Vienna diede origine a un fatto a lungo tenuto nascosto: la battaglia di Carzano, anche detta "sogno di Carzano".


Nel luglio 1917 un soldato austroungarico attraversò il fonte e raggiunse le linee italiane, portando con sé un mucchio di documenti riservati che illustravano le posizioni degli austriaci: quel soldato era un traditore e agiva per conto del capitano sloveno Ljudevit Pivko, sostenitore dell'indipendenza delle genti slave dal dominio viennese. 

Attorno al capitano c'era un folto gruppo di congiurati cechi, slovacchi e dei Balcani, tutti in servizio nell'esercito asburgico al pari degli austriaci e ungheresi.


Pivko consegnò una montagna di carte austriache top secret e prese accordi con gli italiani per permettergli di sfondare il fronte in Trentino e occupare più territorio possibile, in direzione Trento. Per l'Italia era un'occasione d'oro, più unica che rara: per la prima volta un austro-ungarico era disposto a tradire il proprio paese e facilitare la vita alle truppe nostrane.


Gli italiani presero accordi con i congiurati, pianificando l'assalto nei minimi dettagli. Il 18 settembre scattò il meccanismo: i congiurati misero K.O. i propri commilitoni a suon di sonniferi, inoltre interruppero le comunicazioni telefoniche e la corrente nelle loro stesse trincee, permettendo alle truppe italiane di avanzare senza problemi.


A quel punto la sfortuna ci mise lo zampino e nelle file italiane scoppiò il caos: dato che gli ufficiali in comando dell'operazione erano degli incapaci inesperti, le truppe sbagliarono più volte strada e la coordinazione, necessaria per un'azione militare, andò al diavolo. 


Iniziata con mille speranze, la battaglia di Carzano finì con un fiasco totale: il piano dei congiurati andò in malora, gli italiani avanzarono di qualche metro e persero un'intera unirà per la propria incompeneza, in generale tutto tutto tornò come prima.


Com'è facile intuire, per gli 80 anni successivi pochissimi hanno toccato questo tasto dolente di Carzano: gli italiani per essersi sfuggiti un'occasione d'oro in piena guerra, gli austriaci per l'imbarazzo di avere simili traditori nel loro esercito.

Almeno hanno avuto quello che volevano dopo la guerra...


Fonte: HistoRick

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Buona lettura!