Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un buco unico

2023-08-06 20:42:06

Cosa permise a William Beaumont di studiare la digestione umana?

Agli inizi del XIX secolo la comunità scientifica era divisa sulla natura della digestione: oggi sappiamo che si tratta di un processo chimico, ma allora c'erano grossi dubbi. La questione fu risolta grazie al medico americano William Beaumont nel 1833, con la pubblicazione dell'opera "Experiments and Observations on the Gastric Juice and the Physiology of Digestion".

Ma in che modo il dottore aveva potuto compiere gli esperimenti che avevano condotto alla verità? 

Tutto cominciò un giorno preciso, il 6 giugno 1822: in un negozietto vicino al lago Huron, un maldestro cliente fece partire un colpo da un fucile da caccia che stava provando. I pallini colpirono al fianco un povero commerciante di pellicce di origine canadese di nome Alexis Bidagan, detto St. Martin: l'uomo si ritrovò con uno squarcio sul fianco, poco sotto il pettorale, da cui fuoriuscì di tutto, compresa la colazione fatta poco prima. Beaumont, che lavorava in un vicino forte militare, accorse sul posto e cercò di sistemare la ferita del pover'uomo, dandogli al massimo 36 ore di vita. Fu a quel punto che accadde qualcosa di inaspettato: contro ogni previsione, St. Martin sopravvisse!

Nel giro di alcuni mesi, il canadese tornò "operativo" e incredibilmente i fori provocati dai proiettili al suo stomaco e alla pelle si fusero in un unico buco, una cosiddetta "fistola". Fu allora che qualcosa scattò nella mente del dottore: Beaumont si rese conto che la fistola era effettivamente un'opportunità unica al mondo in quanto era una sorta di porta/finestra sullo stomaco del povero canadese. Approfittando dell'indigenza dell'uomo (che aveva moglie e figli a cui provvedere in Canada), il medico iniziò a fare esperimenti su di lui, inserendo pezzetti di cibo nello stomaco attraverso il buco e tirandoli fuori a intervalli regolari, oltre a prelevare campioni di succhi gastrici e altre cose ancora.

Dato che gli esperimenti non erano sempre indolore, la sfortunata cavia si allontanò dallo scienziato, per poi tornare dopo pochi mesi a causa del bisogno di soldi per la famiglia. Dopo la quarta volta, i due presero definitivamente strade diverse: il dottore morì nel 1853 dopo essersi fatto male cadendo da una rampa di scale coperte di ghiaccio, mentre St. Martin divenne un fenomeno da baraccone alcolizzato (andava in giro per le città sfoggiando il suo celebre buco) e morì nel 1880. A quanto risulta, la famiglia lo fece seppellire molto in profondità per impedire ai ladri di cadaveri di tirarlo fuori e rivenderlo a degli scienziati locali.

Solo negli ultimi decenni la figura del povero canadese è stata ripescata dalla Storia e in suo onore è stato eretto un monumento nella sua città natale.

Meglio tardi che mai…


Fonte: HistoRick

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