Storia & Antichità
Un bicchiere "familiare"
Certi oggetti sarebbe meglio non produrli, o almeno non ostentarli...
Nel 568 d.C. il re longobardo Alboino scese in Italia e conquistò ampi territori tra le Alpi e il Po, estromettendo i bizantini.
Ma prima di muoversi il re dovette affrontare una popolazione germanica, i Gepidi, che gli ostacolava il passaggio: nella battaglia decisiva Alboino riuscì a far fuori il re nemico Cunimondo, ottenendo la vittoria e prendendosi sua figlia Rosmunda come moglie.
Dopo alcuni anni, quando ormai Alboino aveva consolidato il proprio dominio e si era stabilito a Verona, accadde qualcosa di brutto: una sera il re si ubriacò e decise di provocare la moglie offrendole da bere un sorso di vino.
Purtroppo il bicchiere che la povera Rosmunda si vide offrire non era un recipiente qualsiasi: era il cranio svuotato di suo padre!
La regina ovviamente non se la tenne: carica d'ira verso il marito, riuscì ad organizzare una congiura per farlo fuori e ci riuscì nel 572, vendicando l'affronto e la morte di Cunimondo.
Purtroppo per lei, Rosmunda non visse a lungo dopo il regicidio, dato che morì a Ravenna poco dopo assieme agli altri congiurati.
Questa del teschio-bicchiere è solo una leggenda, ma contiene un fondo di raccapricciante verità: gli archeologi hanno ritrovato tracce di teschi trasformati in coppe per bere in diverse parti del mondo, pare che venissero usati come trofei personali (come nel caso di Alboino) e oggetti per i rituali (in India e Tibet).
Erano usati soprattutto in Asia dalle tribù nomadi delle steppe, ma l'esemplare più antico (risalente al 12750 a.C.) è stato trovato in Inghilterra.
Pare che addirittura il poeta romantico Lord Byron (1788-1824) abbia trovato un teschio umano nel suo giardino e ne abbia fatta una coppa, proprio come Alboino con il cranio del suocero!
Chi avrebbe oggi il coraggio di fare una coppa simile e provare pure a bere?
Fonte: HistoRick