Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un anno tremendo

2022-09-18 20:00:00

Perché il 536 d.C. è considerato l'anno peggiore di sempre?

Nel corso della storia umana, recente e non, ci sono stati periodi in cui essere vivi non era esattamente una fonte di gioia: guerre, carestie, pestilenze e calamità varie hanno martoriato l'umanità a lungo e in maniera pesantissima.

A livello generale sono note alcune date:

  • la peste nera del Trecento
  • la peste bubbonica del Seicento (quella descritta nei Promessi Sposi)
  • l'influenza detta (ingiustamente) Spagnola del 1918
  • le due Guerre Mondiali

Ma se queste sono le date note al grande pubblico, ce n'è una meno famosa ma assolutamente devastante dal punto di vista della sopravvivenza: il 536 d.C. Ma perché proprio quell'anno è reputato il peggiore in cui essere vivi?

La risposta sta in un micidiale cambiamento climatico che si protrasse per i successivi 10 anni: le temperature tutto a un tratto crollarono (in Cina prese a nevicare in piena estate) e la produzione alimentare venne gravemente compromessa, con ovvie ripercussioni sulle vite di milioni di persone in tutto il pianeta. La causa di questo disastro fu una misteriosa coltre nebbiosa, riportata dalle cronache dell'epoca, che provocò un raffreddamento generalizzato durato circa 18 mesi: in pratica, il sole splendeva come sempre, ma la Terra non si riscaldava nemmeno in estate! Il freddo generalizzato rimase per circa 10 anni, mentre l'economia ci impiegò quasi 100 anni a riprendersi dalla "mazzata" climatica.

In anni recenti, grazie ad analisi scientifiche, il mistero del lungo inverno del 536 d.C. è stato svelato: la misteriosa nebbia alla base del raffreddamento globale era cenere vulcanica, rilasciata da una violenta eruzione avvenuta nell'Atlantico settentrionale (Islanda o Nord America), che impiegò anni a depositarsi a terra e rimase a lungo sospesa nell'atmosfera, bloccando i raggi solari e il relativo tepore.

Poveretti quelli che l'hanno vissuto…


Fonte: HistoRick

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