Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un accordo controverso

2021-12-19 22:00:00

Cosa fu davvero il Patto Molotov-Ribbentrop?

Uno dei documenti più importanti della Seconda Guerra Mondiale fu l'accordo tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica stipulato nel 1939, poco prima dell'inizio della guerra: il Patto Molotov-Ribbentrop, dal nome dei ministri degli esteri dei rispettivi paesi (Vyacheslav Molotov e Joachim von Ribbentrop). Il patto di non-aggressione (NON era un'alleanza) permise a nazisti e sovietici di spartirsi la Polonia senza mettersi i bastoni tra le ruote a vicenda, ingrandendo i rispettivi territori.

L'accordo tra i due peggiori regimi totalitari del Novecento fu una novità assoluta e inaspettata per tutto il mondo: negli anni precedenti era emersa con chiarezza la volontà di Hitler di invadere i territori sovietici e annientare il comunismo (ritenuto il suo nemico ideologico), mentre da parte sovietica c'era un'enorme diffidenza nei confronti della Germania e dei paesi capitalisti in generale (Stalin temeva sin dagli anni Venti che l'URSS venisse invasa dagli stranieri).

A questi motivi andava a sommarsi la propaganda, soprattutto quella dei comunisti: per i motivi citati poc'anzi, gli apparati della propaganda comunista (controllata dall'URSS) avevano dipinto i nazisti come il male assoluto praticamente in tutto il mondo, cercando di mobilitare le masse contro il regime di Hitler.

Di conseguenza, quando il patto fu annunciato ufficialmente, l'immagine internazionale del Cremlino e di Stalin colarono a picco: i leader del comunismo avevano letteralmente fatto un patto con il diavolo, il loro nemico nazista! Anche in Germania ci furono alcune reazioni "diversamente entusiaste" per l'accordo con i bolscevichi, ma la loro entità fu minore rispetto allo sconcerto dei comunisti di tutto il mondo per la decisione di Stalin.

Tuttavia al di là dello shock collettivo, il patto Molotov-Ribbentrop fu di enorme importanza tanto per la Germania quanto per l'URSS:

  • i nazisti si assicurarono ampie zone della Polonia e poterono concentrare tutto lo sforzo bellico su di essa (e successivamente contro Francia e Regno Unito)
  • i sovietici guadagnarono alcuni anni per rinforzare il loro esercito dopo le tremende Purghe Staliniane degli anni Trenta e occuparono oltre alla loro metà di Polonia anche altre regioni importanti come le Repubbliche Baltiche

In ogni caso l'accordo tedesco-sovietico non durò a lungo: nel 1941 Hitler diede il via all'Operazione Barbarossa, attaccando l'URSS con tutta la potenza della sua macchina militare e arrivando a poca distanza da Mosca in pochi mesi, devastando nel mentre l'Armata Rossa ancora impreparata a difendersi da un attacco veloce e brutale come quello tedesco.

Questo gesto segnò la fine del patto tra i due regimi totalitari e l'avventata (ma a lungo voluta) azione tedesca segnò l'inizio della fine per il regime nazista: dopo essere rimasto bloccato per due anni in Russia, l'esercito tedesco fu travolto dalla rinvigorita Armata Rossa, che nel 1945 giunse a Berlino, provocando il suicidio di Hitler e la fine del Reich.

Da allora il Patto Molotov-Ribbentrop è diventato un argomento spinoso da affrontare: nonostante i sovietici lo avessero stretto in condizioni "di emergenza", a distanza di anni molti lo interpretano come un segno di debolezza o condiscendenza nei confronti di un futuro invasore che non nascondeva il suo disprezzo nei confronti del comunismo e delle "razze inferiori" dell'Est, mentre altri lo vedono (ingiustamente) come un'alleanza tra due regimi dittatoriali ugualmente mostruosi per dividersi l'Europa.


Fonte: HistoRick