Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Stesso nemico, approcci diversi

2020-10-13 23:42:17

In che modo Cesare e Pompeo si occuparono dei pirati?

Giulio Cesare e Gneo Pompeo sono indubbiamente due tra gli antichi romani più famosi della storia: membri del Primo Triumvirato, entrambi furono grandi condottieri e grandi politici, anche se quando si scontrarono fu Cesare a prevalere, mentre Pompeo finì assassinato a tradimento in Egitto, dov'era scappato per sfuggire all'avversario.

Un dettaglio poco noto sul conto dei due condottieri è che entrambi, nelle loro vite, furono coinvolti con i pirati: le acque del Mediterraneo erano infatti infestate dai predoni, che con le loro scorrerie rovinavano i commerci di Roma e prendevano in ostaggio i suoi cittadini, rivelandosi una vera spina nel fianco.


Il primo ad entrare in contatto con i pirati fu Cesare nel 74 a.C. : la nave su cui viaggiava fu attaccata e lui cadde prigioniero dei predoni, i quali ottennero un riscatto di 50 talenti e lo lasciarono andare. 

Durante la prigionia però Cesare aveva promesso ai pirati che li avrebbe sistemati a dovere e così fu: tornato in libertà, invase l'isola che ospitava la base dei predoni, ritrovò i suoi ex carcerieri e li uccise tutti, facendoli crocifiggere dopo averli strangolati. Pare inoltre che riuscì a recuperare i soldi del suo riscatto e restituirli alle persone che li avevano sborsati!


Successivamente fu la volta di Pompeo: 7 anni dopo l'incidente occorso a Cesare (quindi nel 67 a.C.) il Senato decise di fare piazza pulita di tutti i predoni rimasti nel Mediterraneo e affidò l'incarico al suddetto generale (con l'appoggio di Cesare). Pompeo disponeva di 270 navi, 120.000 soldati e risorse finanziarie enormi, che unite alla sua intelligenza gli permisero di assolvere il suo incarico in un tempo record: 3 mesi! 

La sua campagna si divise in più fasi: prima divise il Mediterraneo in 15 settori (il caro vecchio "divide et impera"), quindi iniziò a fare pulizia, da ovest verso est. Va detto che i pirati impararono presto la differenza tra una nave mercantile e una da guerra: le loro flotte furono fatte a pezzi dalle triremi romane e i loro uomini passarono dei momenti assai spiacevoli di fronte ai legionari, che li ridussero all'obbedienza in poche battaglie decisive.

Alla fine i predoni furono circondati sulle coste della loro terra d'origine, la Cilicia (Turchia meridionale): Pompeo distrusse le loro basi e catturò un numero enorme di navi ed equipaggi. Questo causò una resa generale dei pirati, i quali abbassarono le armi e strisciarono ai piedi del generale implorando pietà. A quel punto si pose un problema: che fare con migliaia di ex criminali disperati con famiglie da mantenere ma senza lavoro? 

Pompeo avrebbe potuto sterminarli tutti e tornare a casa come Cesare anni addietro, ma optò per un'altra soluzione: obbligò i pirati e le loro famiglie a trasferirsi nell'entroterra della Cilicia e popolare alcune città rimaste disabitate a seguito di guerre e saccheggi avvenuti in passato, trasformandoli in cittadini. In questo modo il condottiero evitò che quelli tornassero alle vecchie abitudini e contemporaneamente fece guadagnare a Roma un nuovo territorio in Oriente: da allora passarono secoli prima che qualcun altro decidesse di dedicarsi alla pirateria nel Mediterraneo.

Magari i politici di oggi avessero la stessa lungimiranza…


Fonte: HistoRick