Storia & Antichità
Quando le armi grugnivano
In guerra si scoprono sempre nuovi modi di usare le cose, bestie incluse...
Nell'antichità le guerre erano per certi versi più semplici di oggi: quando due eserciti si scontravano sul campo, quello che andava in pezzi per primo perdeva automaticamente.
Per distruggere lo schieramento avversario i comandanti facevano uso di numerose tattiche, ma la combinazione stupore/paura era quella preferita: se si riusciva a terrorizzare i nemici e metterli in rotta, la vittoria era praticamente certa.
I popoli dell'Oriente nel corso dei secoli scoprirono che i pachidermi erano perfetti a impressionare e spaventare i nemici che non li conoscevano, quindi li fecero spesso intervenire in battaglia: erano nati gli elefanti da guerra (celebre fu il caso di Annibale che li portò attraverso le Alpi).
I romani in realtà incontrarono i pachidermi già nel 280 a.C. e 5 anni dopo, quando affrontarono Pirro, re dell'Epiro, avevano pronta una contromisura, che pare si rivelò efficace. Di cosa si trattava?
La risposta è semplice: un altro animale, per la precisione un maiale!
Proprio così: i romani liberarono un suino urlante sul campo di battaglia e lo lanciarono contro gli elefanti: i bestioni impazzirono per la paura e cercarono di scappare, calpestando nel mentre i loro uomini e creando così una confusione enorme.
Oltre ai maiali, altre armi anti-elefante di successo furono i montoni e i cinghiali.
Un episodio simile si verificò pochi anni dopo durante l'assedio di Megara del 266 a.C.: anche in quel caso gli assediati mandarono dei maiali contro gli elefanti dei conquistatori e causarono un disastro.
La differenza però sta nella crudeltà aggiuntiva: pare che i megaresi avessero cosparso di resina e dato fuoco ai suini prima di mandarli alla carica, per farli strillare di più.
Che bestie...
Fonte: HistoRick