Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Pazza o ribelle?

2019-12-09 01:17:27

Essere uno spirito libero nel XVI secolo non è facile, specie se si è anche una donna...

Tra Quattrocento e Cinquecento in Europa visse una delle sovrane più controverse del Rinascimento: Giovanna di Castiglia, anche detta "la Pazza".


Figlia dei reali spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, Giovanna ebbe fin da giovane un carattere ribelle e anticonformista: per fare un esempio era indifferente alla religione, cosa inconcepibile all'epoca. 

I suoi genitori infatti erano ferventi cattolici e si servivano della religione per tenere uniti i loro regni. Giovanna quindi fu trattata molto duramente dal padre e dalla madre, che cercarono a più riprese di domare il suo carattere (la madre la riteneva "tendente all'eresia" perché rifiutava le pratiche religiose).


Successivamente a 17 anni i genitori la fecero sposare al principe austriaco Filippo, figlio dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo: fu la prima occasione di felicità per Giovanna, che si legò al marito (adolescente pure lui) tanto da mettere al mondo 6 figli in 10 anni. Purtroppo anche con Filippo le cose non andarono benissimo: dopo un po' lui prese a tradirla e manifestò mire politiche sul regno di Castiglia, che Giovanna aveva ereditato alla morte della madre Isabella nel 1504. 


La povera donna così si trovò presa tra due forze contrapposte: da una parte il marito e dall'altra il padre Ferdinando, che mirava a tenersi la Castiglia e non voleva cederla alla figlia né tanto meno al genero. Ferdinando era talmente attaccato alla Castiglia da sostenere che la figlia fosse insana di mente e quindi incapace di regnare!


Filippo morì 2 anni dopo e la psiche di Giovanna ne risentì: per giorni proibì di seppellire il marito, convinta che qualcuno lo avesse avvelenato (in effetti i sospetti c'erano) e che i segni del veleno sarebbero emersi col tempo.

Dopo la morte di Filippo, Giovanna fu vittima delle macchinazioni paterne: Ferdinando la fece rinchiudere per 14 anni in un castello e pare che autorizzò persino delle torture su di lei, alimentando le voci sulla sua instabilità mentale per i suoi disegni politici.


Morto anche il padre nel 1520, le cose non migliorarono per la poveretta: suo figlio Carlo d'Asburgo succedette al nonno come re di Spagna e non la liberò, ma si limitò a cambiare il suo carceriere con uno ancora più cattivo. 

Questo perché anche Carlo, come il padre e il nonno, non voleva che la madre raccogliesse l'appoggio politico dei nobili castigliani che mal sopportavano di essere governati da uno straniero (Ferdinando era aragonese, Filippo era austriaco e Carlo era fiammingo).


Rassegnata a passare il resto della vita in prigionia e vittima delle macchinazioni dei maschi della sua famiglia (incluso quello che aveva messo al mondo), Giovanna morì a 76 anni nel 1555, mantenendo sempre il carattere ribelle e indomabile della giovinezza.


Il suo è un caso di grande sfortuna, con un elemento di amaro auto-avveramento: per 50 anni la povera donna fu ritenuta pazza, ma mentre all'inizio erano solo dicerie infamanti, col tempo (e i tormenti) la pazzia probabilmente arrivò davvero...


Fonte: HistoRick