Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Non invadete quelle isole

2021-09-19 21:39:29

Perché l'Argentina invase le Falkand (e le andò malissimo)?

Negli anni Settanta il Sud America era in ebollizione: in molti paesi i governi legittimi furono spodestati da Colpi di Stato, spesso guidati dai militari.

In Argentina fu proprio questo che accadde: nel 1976 il governo "civile" di Isabel Peron fu abbattuto e rimpiazzato da una giunta militare passata alla storia per la sua ferocia e brutalità nei confronti degli oppositori politici, veri o presunti (i Desaparecidos).

Nonostante la brutalità poliziesca, il regime argentino era tutt'altro che stabile: alle prevedibili tensioni interne si aggiunse presto un'economia al collasso (che in una certa misura affligge ancora oggi il paese sudamericano) e il rischio concreto di una guerra con il Cile del generale Pinochet, con cui gli argentini ebbero un rapporto complicato.

Nel 1981 l'Argentina era ad un punto critico e il nuovo capo della giunta, il generale Leopoldo Galtieri, cercò disperatamente un modo per recuperare il consenso popolare al regime. Fu allora che decise di giocare la carta del nazionalismo, decidendo di occupare militarmente le isole Falkland (Malvinas per i latini), un possedimento inglese al largo della costa argentina.

Il motivo era presto detto: per decenni nelle scuole argentine si era insegnato che le Falkland appartenevano a Buenos Aires e gli inglesi le avevano "rubate". Ovviamente la realtà era ben diversa, ma tutti gli argentini all'epoca erano convinti che le Falkland/Malvinas gli spettassero, erano una specie di mito "irredentista".

Nel 1982 le truppe della giunta argentina sbarcarono sulle Falkand e le occuparono rapidamente, ottenendo in patria l'effetto desiderato: per qualche tempo le manifestazioni di protesta lasciarono il posto alla gioia popolare a favore della giunta che aveva riunito le isole alla madrepatria.

Galtieri e i suoi giannizzeri erano sicuri che il mondo avrebbe appoggiato quella mossa e soprattutto la Gran Bretagna, reduce da anni di declino economico e tagli alla spesa militare, avrebbe reagito solo tramite la diplomazia. Purtroppo per loro, i generali argentini si erano sbagliati di grosso: a Londra il Primo Ministro Margaret Thatcher (Lady di Ferro e prima donna al mondo alla guida di una potenza occidentale) ordinò alla flotta inglese di partire e riprendersi le isole, decisa a non trattare diplomaticamente con i generali argentini (da lei definiti "banditi fascisti").

In due mesi di combattimenti gli occupanti furono sonoramente sconfitti dalle truppe britanniche, che si ripresero le isole e catturarono oltre 10mila prigionieri.

Per la giunta argentina fu un disastro apocalittico: la batosta delle Falkland segnò la fine di qualsivoglia consenso al governo militare, colpevole di aver perso le isole a favore dei vecchi "ladri". Sulla scia del disastro militare, la giunta dovette ritirarsi definitivamente e molti suoi membri, incluso Galtieri, finirono alla sbarra per tutti i crimini commessi quando erano al potere.

E' interessante notare come la guerra delle Falkland, che doveva cementare la posizione del regime argentino finì invece per abbatterlo definitivamente, mentre a Londra generò un'ondata di nazionalismo che garantì la rielezione di Margaret Thatcher (la cui popolarità era ai minimi storici prima della guerra).

Quando si dice "ironia del destino"...


Fonte: HistoRick