Storia & Antichità
Lo Stato paralizzato
Quale Stato moderno fu vittima dei propri politici fino a scomparire?
Tutti i grandi paesi hanno avuto storicamente alti e bassi, ma in Europa ce n'è uno che tra Settecento e Novecento ha toccato il fondo, cessando di esistere politicamente.
Il paese in questione è la Polonia, che fu vittima del proprio sistema politico: nel Settecento il paese era una monarchia, ma il re veniva eletto da un'assemblea di nobili anziché ereditare il trono come negli altri paesi (c'era la cosiddetta "democrazia nobiliare").
A questo va aggiunto una caratteristica a dir poco folle del sistema politico polacco: il Liberum Veto.
Si trattava di un principio in base al quale se il voto nel Parlamento polacco (composto dai nobili) non era unanime, i lavori si bloccavano. Com'è facile intuire, i nobili polacchi abusarono di questo diritto di veto e riuscirono a paralizzare totalmente il paese per ottant'anni, opponendosi a qualunque proposta di legge che non gli andasse a genio.
Ovviamente la paralisi politica del regno non poteva proprio fargli bene: per tutto il Settecento la Polonia, un tempo fortissima, si indebolì sempre di più e subì sempre di più l'influenza estera, in particolare gli ambasciatori del vicino Impero Russo acquisirono un potere enorme, degno di un viceré.
A un certo punto la continua paralisi dello Stato causò l'intervento armato dei suoi vicini: Russia, Austria e Prussia (futura Germania), cioè le tre potenze confinanti, invasero la Polonia e tra il 1772 e il 1795 la annessero completamente, facendola sparire fisicamente dalle carte geografiche.
Le cose per i polacchi si misero male: le zone in mano a russi e tedeschi furono pesantemente influenzate da essi e solo la piccola zona annessa all'Austria riuscì a mantenere la propria cultura e identità (furono riconosciuti come minoranza etnica e lasciati in pace, altrove furono costretti a diventare russi e tedeschi).
La Polonia riemerse come stato indipendente solo nel 1919, cioè oltre 120 anni dopo la spartizione: ciò fu voluto dal presidente USA Wilson, che nel ridisegnare i confini europei aveva bisogno di un paese-cuscinetto tra la Germania e la neonata URSS. Purtroppo, appena vent'anni dopo (1939) la Polonia venne invasa un'altra volta proprio da coloro che doveva dividere e dal 1945 al 1990 fu sotto l'influenza sovietica.
E' vero che i polacchi sono stati sfortunati, tuttavia viene il sospetto che se avessero avuto un sistema politico migliore nel Settecento si sarebbero risparmiati un bel po' di sofferenze...
Fonte: HistoRick