Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Le fabbriche di bambini

2019-11-20 00:56:49

Cos'era il Progetto Lebensborn?

Tutti sanno che i nazisti erano ossessionati dalla questione della razza: Hitler, Himmler e soci erano convinti che le persone di razza ariana fossero destinate a dominare l'Europa e il mondo intero. 

I particolare Himmler e le SS cercavano in tutti i modi di rendere la popolazione tedesca sempre più "pura" dal punto di vista genetico eliminando le persone ritenute inadatte, ad esempio con i programmi di sterilizzazione forzata.


Un altro aspetto che però viene sottovalutato è quello numerico: le SS infatti non si preoccupavano solo di avere ariani purosangue, ma anche di averne molti. Per fare ciò fu avviato il Progetto Lebensborn: un programma tanto ambizioso quanto folle per accrescere la popolazione pura, in barba alla morale dell'epoca.


Il target furono le ragazze-madri: dal 1935 in poi comparvero in tutta la Germania delle speciali cliniche dove le giovani single (certificate di sangue puro) potevano portare a termine le gravidanze e offrire al Fuhrer i propri figli, nati da rapporti con i membri delle SS (anch'essi ariani certificati).

Le cliniche erano quanto di più moderno, igienico ed efficiente si potesse trovare e Himmler puntava su quello (oltre che sull'anonimato) per convincere le giovani ad entrare nel Progetto.


Esso però non funzionò bene come i nazisti si aspettavano perché all'epoca poche ragazze erano disposte a rischiare l'ira della famiglia e la vergogna derivante dalla condizione di madre non sposata (erano pur sempre gli anni Trenta), inoltre anche tra le SS furono in pochi a partecipare. 

Nonostante le premesse quindi le "fabbriche" di super-uomini sembravano destinate a fare fiasco.


Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e la conquista tedesca di mezza Europa, anche il Progetto Lebensborn si espanse: nuove cliniche furono aperte nei paesi del Nord Europa, in quanto ritenuti ariani al pari della Germania. In Norvegia, Danimarca, Olanda, Francia e altri paesi i soldati tedeschi generarono migliaia di bambini e molti di essi nacquero proprio nelle strutture del Programma.


Nell'Europa dell'Est invece le cose andarono diversamente: i nazisti avevano un'opinione molto bassa delle popolazioni slave e all'inizio non presero grandi iniziative, tuttavia con l'avanzare del conflitto optarono per qualcosa di orribile: il rapimento! 

I membri del Progetto andarono in Polonia e Cecoslovacchia a cercare bambini dai tratti fisici ariani (capelli biondi, occhi azzurri eccetera) e li separarono dalle famiglie, inviandoli presso scuole speciali o direttamente affidandoli a coppie tedesche, spesso dopo avergli raccontato (mentendo) che i genitori erano morti o li avevano abbandonati.


Dopo la guerra, le vittime del Progetto Lebensborn non ebbero vita facile:


- i bambini nati in Germania non sapevano bene di chi erano figli, dato l'anonimato che circondava la loro nascita


- quelli nati nei paesi del Nord Europa erano bersaglio di infinito disprezzo da parte della popolazione a causa della loro origine, essendo figli del nemico. Le loro madri furono ugualmente stigmatizzate ed emarginate delle comunità, per essersi disonorate concedendosi agli uomini dell'invasore


- infine molti di quelli rapiti nell'Est Europa non si ricordavano più chi erano, o di chi erano figli. Dato che molti erano giovanissimi quando furono presi dai nazisti, l'identità tedesca (imposta) era la sola che conoscevano, quindi vissero tutta la vita in Germania, come tedeschi


Come tutti gli altri progetti partoriti dai nazisti, anche questo ha fatto solo male...


Fonte: HistoRick